In scena dal 22 marzo al 3 aprile 2016 al Teatro della Cometa di Roma
1969: il 12 dicembre un liceo romano viene occupato da diciassette studenti che con i loro ideali sessantottini, contestano i pregiudizi socio-politici dell’epoca sulle note e i testi di Che Guevara e di Mao Tse Tung. Si creano situazioni diverse, lotte, discussioni e flirt amorosi tra gli allievi, dovuti alla situazione di convivenza. E’ l’annuncio alla televisione della strage di Piazza Fontana a segnare la fine del primo atto e anche della prima “epoca” tratteggiata, dando spazio a una seconda e chiarificante prospettiva… 2000: rieccoci di nuovo al liceo, ma stavolta i protagonisti sono i figli dei personaggi visti prima. Si vede come la situazione storico-politica sia cambiata, come i valori siano cambiati, ma come la voglia di stare insieme e battersi per i proprio ideali rimanga invariata in una visione un po’ romantica della collettività e di quella voglia di vivere che sono l’adolescenza e il periodo del liceo sa regalare. Gli attori sono superbamente amalgamati tra di loro in una azzeccatissima mistura attoriale fatta di stereotipi come il secchione timido e introverso, il rivoluzionario leader, il toscano che tutti prendono in simpatia per il suo accento, la milanese perfettina, la balbuziente insicura, l’artistoide pazza, il provolone senza capelli un po’ sfigato e così via. I tempi comici sono serrati e puliti e lo spettacolo fa della coralità un’arma forte e incisiva, rappresentando così i sentimenti estremi che si vivono in quell’età ancora ingenua ma piena di insicurezze e passioni, tormenti e trasporti, delusioni e illusioni Anche l’aspetto musicale rinforza ulteriormente tutte le emozioni che i personaggi provano celebrando sul palco il Chè e le parole della canzone Light My Fire di Jim Morrison, con delle voci accorate e meravigliose.
Le Belle Notti è una commedia romantica e divertente, ma a tratti cupa e riflessiva, soprattutto nel finale che pone specularmente due epoche profondamente diverse, mettendo a confronto madri/padri nella loro gioventù e rispettivi figli. Finale inaspettato, un po’ malinconico ma che, con la forza di grandi valori che hanno guidato la rappresentazione fin dall’inizio e che sembravano esserci persi, riesce a rendere giustizia a uno spettacolo così ben riuscito.
Flavia Severin
Di: Gianni Clementi
Regia: Claudio Boccaccini
Attori: Grace Ambrose, Sergio Andrei, Lucia Clementi, Federica Di Lodovico, Maria Chiara Dimitri, Benedetta Fasano, Leonardo Ghini, Eugenia Iorio, Filippo Laganà, Federico Le Pera, Luca Paniconi, Paolo Roca Rey, Francesco Sarmiento, Tiziano Scrocca, Camilla Tedeschi, Filippo Tirabassi, Diana Zagarella.
Produzione: Società per Attori