In scena dal 20 Aprile all’1 Maggio 2016 al Teatro Tirso de Molina di Roma.
La commedia musicale Trasteverini impugna uno specchio a due facce: il lato retrovisore rispecchia la Roma del passato e le sue bellezze come per esempio l’Arco di Via Giulia, l’Appia Antica, la Fontana dei Cavalli Marini e l’altro lato, la Roma che vive oggi, più presente che mai. Il suo cuore non ha smesso di battere e lo vediamo riflesso nei nove personaggi che si raccontano con una voglia prorompente e verace e che sfocia in un sovrapporsi di voci, le voci della città. Sono tutte persone comuni, ritratto di uno spaccato romano odierno: Dario, trentenne, ama la musica e sogna di diventare un cantante, i suoi genitori, però, non accettano la sua passione e vorrebbero che gestisse la panetteria di famiglia; la sorella Nina, ambiziosa universitaria che rinnega le sue umili origini e sogna la scalata sociale, ma ci penseranno le sue due amiche borgatare Iva e Sara a riportarla coi piedi per terra; Adriana, storica fidanzata di Dario, che vorrebbe vederlo più maturo e responsabile e sogna una famiglia con lui; Enrico, meccanico, migliore amico di Dario, si innamora di Gabriella segretaria dell’impresario che li trufferà con l’illusione di un successo facile; e infine Mirko, truffatore di cui è invaghita Nina e che porterà altro scompiglio. Così in ‘Trasteverini’, nome che diventa il marchio stesso dei protagonisti, trapelano le loro storie intrecciate, i valori come l’amicizia, l’amore, ma anche i grandi cancri della società come coloro che rubano, raggirano e si nutrono dei problemi e delle sfortune altrui. E oltre all’anima della città eterna, sono i sogni a stare sotto i riflettori. Sogni di chi ha ancora un cuore puro, di chi ‘nun c’ha un euro né quatrini’ ma ha la lealtà, e crede, ci crede proprio come cantano in coro gli attori: ‘credice!’.
Il destino si diverte a ingarbugliare i pezzi del puzzle tra colpi di scena e travestimenti inaspettati di chi incarna più ruoli (Alessandro Salvatori) stupendoci ogni volta, cullati da musiche sincere dalle parole accorate (di Andrea Perrozzi) e voci potenti che seguono il vortice di intrecci e di reale vita romana. ‘Zucchero e sale è la mia con te’, cantano Dario e Adriana (Brunella Platania), altre due contrapposizioni che descrivono questa rappresentazione: esilarante e dolce come lo zucchero, ma allo stesso tempo amara nel mostrarci brutalmente persone pronte ad approfittarsi di noi mentre ci vedono soccombere. E proprio per questa sua doppia essenza che lo spettacolo ci ricorda quanto sia importante apprezzare i momenti felici della vita, la famiglia e l’unione, il supporto di chi ci circonda e ci vuole bene, a prescindere dalla ricerca effimera e sterile del successo, spesso infangato da crudeli giochi di potere.
‘E’ la dura legge del gol fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono.
Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi.’
La dura legge del gol, Max Pezzali
Flavia Severin