A 30 anni Giulia Di Bastiano si racconta ancora come una “aspirante attrice”, innamorata ogni giorno di più del mondo del grande schermo e sempre più protagonista di progetti importanti. Dopo aver studiato a Cinecittà ed essere sbarcata nel multisala ad inizio 2016 con il film Come ti vorrei, l’anno nuovo le ha portato in dote un lungometraggio che ha già fatto breccia nel grande pubblico e negli addetti ai lavori. E lei, orgogliosamente abruzzese, è stata scelta per un film incentrato sulla sua terra, sulla sua cultura e sui modi di vivere. Un connubio destinato a proseguire nel tempo con Giulia che ormai è in rampa di lancio. Non a caso, su due novità a cui manca solo la firma preferisce glissare: ma la ruota sta girando per il verso giusto…
Dicevamo: 30 anni, aspirante attrice e… abruzzese!
Tutto giusto! Con orgoglio rivendico la mia terra d’origine, in cui mare e montagna si trovano l’uno a poca distanza dall’altro. Paesaggi, bellezze, tesori culturali: l’Abruzzo è stupendo, visitarlo per credere!
E tu da qui sei partita per compiere i primi passi nel mondo del cinema.
A 18 anni ho iniziato il mio percorso trasferendomi a Roma per frequentare il Cinecittà campus e i corsi di teatro diretti da Saverio Deodato. La mia prima vera esperienza in un teatro, diciamo così più popolare, è stata insieme al grande comico Gabriele Cirilli: fui scelta per il suo tour “Le cirque du cirill” in giro per i maggiori teatri Italiani, quella è stata per me una vera scuola.
Da lì in poi il curriculum si è arricchito con importanti collaborazioni…
Ho girato un corto dal titolo “Pandora” per la scuola di cinema ”NUCT” di Roma, diretto da Ruggero Deodato. La mia prima uscita cinematografica è nel film “Come ti vorrei” dove sono stata co-protagonista, per la regia Giorgio Molteni. Dopo questo successo ho girato “Notti biondi”, regia di Vito Cagggianelli.
Arriviamo ad oggi: un film che parla dell’Abruzzo
Nelle sale il 10 marzo è uscito il film “Le donne invisibili”, regia di Bruno Tarallo, un film a costo zero girato interamente nella mia terra. “Le donne invisibili” è tratto da una piece teatrale di Bruno Tarallo in cui si rivisita il celebre Cyrano De Bergerac in chiave moderna. Il film raccontale avventure e disavventure di un pittore entrato in possesso di un particolare pugnale…
Una trama tutta da scoprire…
Posso solo dire che il protagonista incontra in un viaggio 5 donne, una per ogni “ senso”, che arricchiranno la trama…
Che caratteristiche ha questo nuovo progetto?
Il progetto è già uscito nelle sale di Abruzzo, Campania e Marche, il 27 maggio sarà di nuovo ritrasmesso nella mia città, Pescara, essendo incentrato proprio sul capoluogo. Nel film si possono notare le meraviglie dell’Abruzzo essendo stato girato interamente qui, la storia rende omaggio alle meraviglie di questa terra.
Dove ti piacerebbe arrivare nel mondo del cinema?
Non mi faccio false illusioni, è un mondo difficile e sono già contenta per quello che ho fatto. Ma non lo nego: fare il salto di qualità non mi dispiacerebbe.
Quanto è difficile oggi in Italia fare cinema e quanto essere attrice?
Sicuramente è molto difficile, lo vedo un po’ come un circuito chiuso, dove circolano sempre gli stessi attori.
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto il cinema?
Il cinema non mi ha tolto niente, mi ha dato soltanto dato. Il cinema è magia, è un’arte che permette allo spettatore di sognare.
Alberto T.