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Claudia Costariol. La fotografia seduce con gli occhi

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È iniziato tutto per gioco due anni fa, ma da allora Claudia Costariol non ha più smesso di scattare. D’altronde, nemmeno i fotografi hanno più smesso di “desiderarla” come musa ispiratrice dei loro obbiettivi. Dagli studi ai castelli, dal beauty al glamour, è stato tutto un crescendo di esperienze e di importanza. Lontana dai clamori e dalla volgarità, perché la fotografia per lei rimane pur sempre un gioco, Claudia Costariol è riuscita nell’impresa di “farsi un nome” a Milano e dintorni, dove la concorrenza è ampia variegata. I suoi punti forti? Sorriso contagioso, gambe infinite e una naturale propensione alla macchina fotografica.

Ma Claudia Costariol è molto più che una “semplice” fotomodella…

Sono una studentessa al primo anno di Scienze dei Beni culturali, e allo studio dedico tantissime ore! Ho iniziato a fare foto circa due anni fa, un po’ per gioco e un po’ per provare qualcosa di nuovo, e l’esperienza mi è piaciuta molto; ho iniziato anche a fare sfilate per abbigliamento e concorsi, oggigiorno lavoro anche come hostess nelle fiere e come ragazza immagine e animazione in locali o discoteche.

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Come nasce la passione per la fotografia?

L’ho avuta sin da piccola, guardando le foto delle modelle sulle riviste, anche se non ho mai pensato di poter arrivare a fare delle foto. Potrà sembrare strano ma sono sempre stata molto timida, farmi fotografare mi ha aiutata anche in questo, ora sono molto più socievole e più disponibile a fare nuove esperienze.

Prima e ultima volta davanti all’obbiettivo: che mondi sono stati?

La mia prima volta davanti all’obbiettivo è stata abbastanza imbarazzante, la fotografia ti mette a nudo, mostra i tuoi punti di forza ma anche le tue debolezze e la prima volta è difficile abituarsi ad essere osservate così intimamente. All’inizio bisogna sempre avere qualche incoraggiamento, soprattutto da parte del fotografo, per rilassarsi un po’. Con il tempo ovviamente ci si abitua e diventa anche una sfida cercare ogni volta di provare nuove espressioni e nuove pose, sempre con l’aiuto di chi ti sta scattando. L’ultima esperienza che ho fatto è stata a dir poco fantastica: ho partecipato a un Model Sharing nella Villa Borromeo di Cassano D’Adda, insieme ad altre modelle. Trovarsi davanti 10 fotografi che ti scattano insieme è difficile all’inizio, anche perché non si instaura quel legame di complicità tra modella e fotografo, però è stata una nuova esperienza e alla fine della giornata ero stanca ma entusiasta.

La fotografia ti ha fatto crescere o ti ha fatto maturare?

Entrambi. Innanzitutto ti rende cosciente del tuo corpo e della tua capacità di sperimentare nuove espressioni, nuove pose, ti fa sentire più bella, più apprezzata. E soprattutto ti mette a contatto con un mondo nuovo, con nuove esperienze.

Set fotografici: quale quello più stravagante e quale quello che rimane un sogno?

È difficile dire quale sia stato il mio servizio più bello o quello che mi ha incuriosito di più, ce ne sono stati molti, di sicuro uno tra questi è stato quello in Villa Borromeo. Quando i fotografi mi contattano subito mi mostrano il loro portfolio ed è sempre presente una sorta di curiosità nel vedere in che modo sarò fotografata e quali pose predilige il fotografo. I servizi più trasgressivi li ho fatti in posti abbandonati, come l’ex manicomio di Mombello e a Consonno, in quest’ultimo sono stata truccata e vestita come un angelo della morte, e mi è piaciuta molto quest’esperienza.

Sei fidanzata, il tuo ragazzo cosa dice del tuo far foto?

Il mio fidanzato mi supporta sempre. Quando devo fare un servizio fotografico viene sempre a vedermi, la sua presenza mi tranquillizza, mi fa essere più naturale, meno tesa. Non mi ha mai proibito di fare foto, anche perché non mi sono mai trovata a fare servizi di nudo o troppo spinti, non sono adatti a me. Penso che la vera femminilità stia nello sguardo.

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Cosa c’è di bello in una foto quando ti riguardi?

Molto spesso riguardando le foto mi sono chiesta se ero davvero io in fotografia, scattare tira fuori il tuo lato migliore o peggiore. Se entri in sintonia con il fotografo e con l’ambiente in cui sei, riesci davvero ad esprimere qualcosa che solitamente resta nascosto. Mi piace come il fotografo ha saputo cogliere determinate espressioni o determinati movimenti, di solito prediligo le fotografie più naturali e non con una posa fissa.

Cosa fa la differenza in una foto… oltre al corpo?

Di sicuro le emozioni che quella foto fa percepire, nelle foto in cui magari la modella non guarda direttamente l’obbiettivo o sembra coinvolta davvero nella foto l’immagine ti cattura e ti porta anche a percepire le stesse emozioni che sta provando la modella in quel momento. Questo ovviamente sta anche nella bravura del fotografo, che deve riuscire a instaurare un legame con la modella.

Alberto T.

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