Poesia del Calcio, non ho trovato miglior titolo che quello che assomiglia proprio al nome della stessa sezione per questo articolo, che ho deciso di scrivere preso da una certa ispirazione proveniente da alcuni ricordi calcistici, che mi piace classificare come “poetici”.
L’ultimo episodio che mi ha dato l’illuminazione è accaduto alla fine della partita tra Trapani e Pescara, in occasione della finale di Play-off di Serie B, dove l’allenatore del Pescara Massimo Oddo, campione come calciatore e del resto anche in quanto Mister, appena l’arbitro ha fischiato la fine della partita per decretare la promozione della sua squadra, è corso a consolare nella panchina avversaria il grande e addolorato Serse Cosmi, sempre artefice di ottime stagioni. Un gesto sportivo e veramente sentito, che ha dimostrato come per l’ex calciatore del Milan la priorità, prima dei festeggiamenti, fosse quella di consolare il suo collega.
Andiamo all’ultima finale di Champions League tra Atletico Madrid e Real Madrid, a quando a un certo punto una regia televisiva impeccabile ci mostra un bellissimo sorriso tra due grandi campioni: Cristiano Ronaldo e Zinédine Zidane. Se non ricordo male siamo alla fine del primo tempo supplementare e nonostante la stanchezza e la tensione c’è comunque il posto per un sorriso tra due grandi personalità dello sport che hanno vinto tutto, un sorriso che sembra già preannunciare la vittoria che poi in effetti è avvenuta. Non ci sono immagini in rete che hanno immortalato il momento, destinato a restare nella memoria soltanto di coloro che hanno potuto assaporarlo in televisione.
Uno sguardo indietro e ci ritroviamo nel 2013, all’ultima partita della stagione di Serie A. La partita vede confrontarsi Pescara – ancora una volta protagonista – contro Fiorentina, con l’ultima vittoriosa per 5 reti a 1. Il Pescara è già retrocesso, eppure il goal segnato da Marco Vittiglio sa di vittoria. Nonostante la retrocessione, nonostante i 5 goal subiti, la giubilante esultanza del giocatore ci parla di gioia, di una vittoria personale impagabile, con quell’unica rete nella serie maggiore che gli rimarrà addosso per tutta la vita.
Passiamo infine al 2012, finale di Champions tra Chelsea e Bayern Monaco. Siamo arrivati ai rigori, dove Robben sbaglia quello decisivo e la coppa è così nelle mani del Chelsea e del bomber Drogba, autore durante la partita di uno splendido goal di testa. È quest’ultimo che alla fine del match va a consolare il povero Robben, per il quale la vittoria della Champions sembra essere diventata veramente utopistica (per fortuna l’olandese si rifarà l’anno seguente, anche segnando nella vittoriosa finale contro il Borussia Dortmund).
Questi sono solo ricordi in qua e in là, sono pochi esempi di Poesia e di sportività ai quali nel corso della storia calcistica abbiamo assistito, ai quali sicuramente ciascun lettore sarà in grado di aggiungerne altri.
Stefano Duranti Poccetti