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Stefano Muroni e la sua “avventura fuori dall’ordinario”

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Ciao Stefano, tanto per cominciare potresti presentarti brevemente parlando della tua formazione?

Ho partecipato a corsi di teatro da quando avevo 12 anni nella mia città, Ferrara. Il mio primo vero insegnante di recitazione è stato Massimo Malucelli, a cui devo molto. Tra i 14 e i 18 anni ho frequentato il Liceo delle Scienze Sociali, indirizzo Discipline dello Spettacolo, e poi, a 18 anni, sono partito per Roma dove ho passato le durissime selezioni del Centro Sperimentale di Cinematografia, diretto da Giancarlo Giannini.

Sei molto giovane, eppure sei stato già insignito di molti riconoscimenti, è pesante per te la responsabilità di essere considerato uno degli attori emergenti più interessanti d’Italia?

Pesante? Era da anni che lavoravo per essere considerato uno degli attori emergenti più interessanti. Sono solo contento, consapevole che questi riconoscimenti sono un punto di partenza, non un punto di arrivo.

Stefano Muroni_Corriere_dello_SpettacoloSta per uscire il tanto atteso film “La notte non fa più paura”, opera prima di Marco Cassini, riguardo al terremoto in Emilia. Si tratta di un film che sembra essere definito dalla critica un capolavoro. Puoi parlarci un po’ del film e della parte che interpreti?

E’ un film d’amore e di speranza, che parla di lavoro e di futuro. Io interpreto Leonardo, un giovane operaio emiliano il quale sta attendendo un cambiamento nella sua vita, che fatica ad arrivare. La sua esistenza incomincia però a cambiare da quando conosce Giulio, un operaio calabrese che inizia a lavorare nella stessa azienda. Ma la nuova vita dura poco, perché sarà travolta e stravolta dal terremoto. Questo coraggioso film lo presentiamo alla Camera dei Deputati il prossimo 18 luglio.

In vita tua qual è il ruolo che hai interpretato che più ti è rimasto nel cuore?

Ho interpretato docenti universitari corrotti, preti fragili, soldati innamorati, operai generosi. Diciamo, per essere diplomatici, che il ruolo che mi è rimasto più nel cuore è quello che devo ancora interpretare.

Un ruolo invece che ti piacerebbe interpretare e che ancora non hai avuto il piacere?

Quello che interpreterò nel mio prossimo film. E’ ancora un prete. Ma un prete unico, meraviglioso, d’eccezione. Ma ancora non dico nulla.

Interviste_Corriere_Dello_Spettacolo

A parte la tua attività di attore, porti avanti anche quella di conduttore al Giffoni Film Festival.

Il Giffoni rimane sempre un’isola felice mondiale, dove ragazzi di tutte le parti del globo si incontrano per condividere la propria passione per il cinema. Giffoni era il mio sogno fin da bambino. Ora sono uno dei conduttori, e per me è sempre un onore, davvero un sogno che si è realizzato.

Progetti futuri?

Tantissimi. Progetti “omaggio” su Ariosto e Bassani, tanto per cominciare. Poi continuare con la scuola che dirigo, il Centro Preformazione Attoriale di Ferrara. E, soprattutto, prepararmi per il prossimo film come sceneggiatore e attore. Vedrete, sarà un’avventura fuori dall’ordinario. Lo garantisco.

Stefano Duranti Poccetti

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