“La signorina Felicita ovvero la Felicità” debutta tra poco al Teatro Stabile di Torino
Cent’anni or sono Lorena Senestro non era neppur nata, forse proprio per questo motivo ha voluto rendere omaggio a Guido Gozzano nel suo centenario, portando in scena al Teatro Gobetti di Torino dal 18 al 30 ottobre una prima nazionale all’interno della stagione teatrale 2016/17, spettacolo coprodotto dal Teatro Stabile Torino e dal Teatro della Caduta. Chi conosce la Senestro, sa benissimo che non è nuova in queste sue personali interpretazioni (vedi recensione http://lonevolfilm.blogspot.com su “Madame Bovary” di Flaubert, N.d.A.), come accade in questo caso, modificando la poesia più celebre di Gozzano, trasformando il “salottino in disuso” in un monologo, dove rammenta i ricordi del poeta. Una brava e carismatica Lorena Senestro nelle vesti della signorina Felicita porta in scena, ripercorrendo e interpretando con la vivacità di sempre un bellissimo assolo drammatico, seguito dai colori nostalgici del tema affrontato, nello stesso tempo ravvivato da spunti di vivace ironia che l’attrice abilmente inscena. Mediante l’illusione di un’esistenza autentica che rievoca con sorridente malinconia i giorni felici trascorsi in una villa del Canavese, dove il poeta Guido Gozzano, si trova in compagnia della Signorina Felicita ovvero la Felicità, di cui si era invaghito al punto di chiederla in sposa. Le musiche originali di Andrea Gattico al pianoforte aiutano a inserire lo spettatore, rendendo palpabile l’atmosfera che aleggia durante la sintonia della protagonista e i versi del poeta. L’autrice Lorena Senestro della composizione poetica ha selezionato solamente le parti adatte allo spettacolo, imprigionando i ricordi, portando con sè la compagnia del cucù e del “mobilio fiabesco”, che assumono proporzioni smisurate, dando l’idea di una donna ancor nubile che attende invano il ritorno del suo amato. Il progetto scenico è firmato da Massimo Betti Merlin; alle luci Francesco Dell’Elba, scenografie e costumi a cura del Teatro Stabile di Torino.
Daniele Giordano