Fino al 23 ottobre 2016 al Teatro Roma
La preoccupazione dei genitori non è solo quella di far crescere bene,educati e culturalmente preparati i loro figli,ma pure quella di lasciare loro beni immobili e valutari che,se gestiti oculatamente consentano d’affrontare con più serenità il futuro nell’odierna crisi. D’altronde questo può costituire pure un momento di litigio tra gli eredi che non solo tendono ad evitare le responsabilità dell’assistenza agli anziani familiari,ma vogliono anche impossessarsi della parte maggiore del legato testamentario. Ciò è quanto vuole rammentarci didascalicamente la spassosa ironica e grottesca farsa in due atti “Ti regalo un sogno” scritta da M.Graiani e F. Nunzi, che ha ritagliato per sé ha ritagliato per sé pure la brillante direzione dello spettacolo. Ella è la padrona di casa, la moglie di Riccardo a cui durante la notte dell’invasato sonnambulismo ha strappato tutti i capelli, che parla di calcio, dopo aver spolverato i mobili, alla radio locale e di famiglia che il marito ha ricevuto in donazione testamentaria dalla madre il cui quadro campeggia sullo sfondo. Il “social network”dove Riccardo discetta di calcio.Improvvisamente arriva una lettera che fa luce su di un oscuro passato dell’atavica cellula sociale Angelini, in cui i due fratelli gemelli sono divenuti stranamente cugini. Questo ci ricorda la commedia classica di Plauto “Menecmi”e quella moderna” I due gemelli Veneziani” di Sir William Shakespeare, anche se qui manca l’elemento di riconoscimento della vantata identità ed i due inoltre sono spiccatamente eterozigoti. Ubaldo Righetti, vecchia gloria della Roma il cui stemma è impresso sulla poltrona di casa, di professione medico e di bell’aspetto,di cui la Nunzi s’invaghisce al confronto con il suo consorte.Il medico in questione s’è fatto sedurre da una bella borgatara di Centocelle che, per darsi importanza, ha finto di essere corteggiata con tanti regali dal principe di Calzedonia. Ella ha grandi e fantastici progetti per cui bisognerebbe vendere radio e casa, ma Riccardo ottiene una settimana di dilazione e riscopre sentimenti fraterni. La nuova arrivata, una straordinaria ed affascinante Milena Miconi con la sua briosa baldanza da vamp, porta la bioenergia nella dimora e la medicina omeopatica,ma sconvolge pure le trasmissioni radiofoniche con insulse teorie calcistiche ed alterando quella di” mago Quaglia”con mille altri volatili.Tutto sembrerebbe andare in rovina e favorire i piani di medicina e religione alternativa di scuola Confuciana di lei,finchè l’onore e legame familiare prevale ed Ubaldo spiegando la tattica calcistica dell’albero di Natale,all’interlocutore telefonico cui dà pure altri consigli pratici di vita,riesce ad agganciare lo “sponsorone” fino ad allora vanamente inseguito.Si direbbe un presagio lugubre,invece è un’insperata soluzione che rilancia tutta l’allargata famiglia a cui è rimasto fedele Ermete, tecnico e collaboratore rifiutando un favoloso contratto con SKY. Chi è il ricco patron?Andatelo a scoprire a teatro. Lo spettacolo è fino al 23 ottobre.
Susanna Donatelli
con la regia di Francesca Nunzi
con Riccardo Angelini, Ubaldo Righetti, Francesca Nunzi, Milena Miconi