“Atto Unico” al Teatro San Paolo Ostiense 190 di Roma, dal 21 al 23 ottobre 2016
Gli scrittori s’immedesimano talora così a fondo nei loro personaggi e rivelano una speciale inclinazione per delle trame socio-civili e caratterialità psicologiche complessate che tendono a vivere le loro ansie e nevrosi somatizzandole e non riuscendo a liberarsene mentalmente. Questo è quanto accade a Ralph Tiller, “alter ego” nel testo “noir” romanzato dell’autore di giallo Claudio Forti, emulo di Conan Doyle e G.Simenon con una vena creativa assai felice ed intuitiva, pur se potrebbe essere più articolata, approfondita nella trama e variegata nelle tematiche. Ralph in codest “pièce” ha un rapporto difficile con la moglie Liz che lo considera un talento fallito di poco interesse e contrastato pure dal suo agente editoriale Eddy Watson che ritiene troppo similari i suoi copioni e numericamente incredibile i 30 assassinati ogni mezz’ora, nella spietata lotta di mafia; correggendo le bozze s’arriva al compromesso accettabile di 12 cadaveri in 30 minuti. Ma ecco che all’improvviso tra violente e serrate fucilate di malavita e polizia, si materializza un criminale d’origine siculo-americana che minaccia i due amici, li fa prigionieri e s’impadronisce della casa e dei beni di Ralph e circuisce la moglie. Chi è? Si palesa come l’incubo e l’ossessione dello scrittore e ciò ci ricorda l’opera del drammaturgo isolano L. Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore”, al punto che anche qui la loro identità non è del tutto chiara. Sarà tutto vero questo, oppure bisogna leggerlo in chiave onirica dato che la mattina Liz sveglia il marito assopito sul suo scrittoio e gli comunica che la sera prima, ha firmato un contratto con una catena televisiva per una serie di atti unici e dunque la sua stima per lui sta crescendo,pure perché gli consente la bella vita con ristoranti di lusso ed autista. Comunque resta sempre l’impressione che si scrive più di quanto si legga e che l’editoria non riesce ad uscire da una certa crisi. Ironica e divertente la recitazione del cast di matrice siciliana, essendo dell’occidentale Marsala dove sbarcò Garibaldi. Diana D’Angelo nel ruolo di Liz, Demetrio Rizzo è il borghese press-agent, mentre Peppe Di Girolamo sostiene la parte del psicotico sognatore. Il grintoso protagonista nel doppio ruolo di Killer ed autista è riservato al fine e psicologo regista, capace di unire il surreale sarcasmo grottesco e paradossale all’analisi dei personaggi, è Salvo Ciaramidoio.
Susanna Donatelli