Teatro Prati di Roma, dal 4 novembre all’11 dicembre 2016
Lo spazio di via degli Scipioni, voluto dall’imprenditore ed uomo d’ingegno e cultura Domenico Gravina per lottare contro l’ignavia, il consumismo e l’arretratezza mentale, è nato nel 1998, ha aperto la programmazione teatrale di questa stagione con l’omaggio fatto a lui dal figlio Fabio scegliendo un testo neo-realista degli anni 40 del commediografo Aldo De Benedetti. In questo lavoro s’analizzano vari sentimenti dell’animo umano, che con una lenta, progressiva ed ilare, comica, elaborazione passano dall’odio ostinato, antipatia e puntiglioso contrasto, dalla contrapposizione ad una tenera ammirazione e matrimonio, legame per scommessa. Ciò è quanto accade per gioco, per un ameno scherzo della sorte, tra il commendatore Carlo Reale e l’emancipata Renata, andata via dalla sua famiglia per voglia d’indipendenza, che scelgono lo stesso appartamento per viverci l’uno, metterci una sartoria l’altra.
Cominciano a litigare e non vanno a pranzo per impedire all’altro di rimanere padrone del campo. Carlo, che si fa sempre guidare dalla sua “intima vocina” come si ha per analogia e rimando pure in “le voci di dentro” di Edoardo De Filippo, prende la palla al balzo per invitarla a tavola sul luogo stesso, mettendo al centro dell’improvvisato tavolo una piantina ed offrendo un goloso”catering”. A poco a poco il ghiaccio si rompe e Carlo, inventandone una dopo l’altra con viva effervescenza ironica,la proposta di sposarlo senza amore,a condizione di lasciarlo libero nel caso trovasse l’anima gemella, il genuino sentimento di felicità amorosa. Questo è il sostanziale ingrediente del secondo tempo in cui nascono gelosie, diffidenze e sospetti rancorosi di lui verso di lei, che pare abbia scoperto un più giovane pigmalione e “latin lover”, il donnaiolo Dino Mariani,per cui Carlo non vuole diventare un marito tradito e beffato, come l’amico Filippo musicomane incallito e pianista infatuato di Verdi. Il commendatore Carlo,tenterà strategicamente d’evitare” in extremis” il presunto adulterio,ma provocherà l’orgogliosa reazione in nome dell’amor proprio di Renata che deciderà di separarsi venendo meno la fiducia in lei; ma non avranno forse un elemento naturale per cui discutere ancora accanitamente e riavvitare su di sé l’intreccio sarcastico. Fabio Gravina porta con sé sulla scena pure la moglie ed il figlio. Questa è una famiglia autentica,sincera e di successo. Lo spettacolo si replica fino all’11 dicembre.
Susanna Donatelli
Commedia in 2 atti di Aldo De Benedetti nella riduzione e regia di Fabio Gravina