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“Il Piccolo Principe”, fantasia per bambini e per adulti

Data:

Al Teatro Murialdo in Torino, dal 3 al 5 febbraio 2017

Il regista Mario Restagno si è lasciato sorprendere dalla fantasia anche questa volta, facendo centro nel portare in scena romanzo de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupèry, lo fa unendo prosa e musical in maniera lodevole con l’ausilio delle musiche di Walter Orsanigo e Paolo Gambino, riuscendo a trasportare l’uditore con una narrazione diretta, fuoriuscendo dalle righe del testo originale, apprezzato in maniera eccelsa dal pubblico. Il debutto dell’Accademia dello Spettacolo per così dire è stato presentato al Teatro Murialdo in Torino, dal 3 al 5 febbraio; la sua prima fu quella del 15 gennaio, sempre nello stesso teatro, e visto il successo si è presa la decisione di riproporre lo spettacolo per soddisfare chi non ha potuto assistervi precedentemente. Risultato, nuovamente tutto esaurito! Questo musical, prodotto dall’Accademia dello Spettacolo, di cui il regista è anche direttore artistico, fa parte del Progetto Educational, un programma realizzato per le scuole d’Italia che coinvolge alunni da affiancare al teatro stando nella loro città, come dire: Il teatro portato a casa vostra! Oltre a questo, Mario Restagno inserisce volutamente giovani artisti procurando loro ampio spazio espressivo, pensiero stupendo per un regista rivolto in questa direzione. La sua sagacia è stata quella di dare corpo ancor più al musical, avvalendosi della collaborazione di professionisti come Jacopo Siccardi, che tra non molto lascerà per un breve periodo lavorativo il nostro Paese per portare il suo talento in altre nazioni, o la bella Rossella Piro, che interpreta con gestualità e grazia sia la Rosa sia la Volpe. L’apparizione in scena di Rita Penduzzu lascia tutti spiazzati nel ruolo di Chermise, l’incanto della sua voce e la presenza scenica è una carica talentuosa e amalgamata con il balletto de “La solitudine dei numeri primi” lascia senza parole i presenti. Un romanzo datato il 6 aprile del ’43 tradotto in 253 lingue e dialetti ritorna in veste musicale a un ritmo cadenzato, in un linguaggio narrativo descrivendo suoni e colori di un continente incantevole come l’Africa.

Si assiste a un mix tra prosa e canzoni, che riesce a tenere incollato lo spettatore alla scena, intercalando sequenze armoniose che la coreografa Nives Bosca ha saputo imprimere al corpo di ballo, formato da piccole promesse danzanti e canterine come Alessandra Restelli, Elena Fiorio Plà, Francesca Basso, Francesco D’Amanti, Giacomo Vassallo, Marco Grillo, Roberta Santori, Virginia Orlando e tanti altri di età che varia dai quattordici ai vent’anni. Simpatiche le entrate singole dei personaggi che incontrano i nostri attori come il Vanitoso (Laura Dotto Rossa), il Geografo (Camilla Bruno), il Mercante (Martina Refolo), il Re (Alberto Florio), il Controllore (Simonetta Pellizzer) ed il Serpente (Rosamaria Pacileo). I molteplici cambi di costume preparati da Sara Memore, la scenografia a firma di una consolidata persona come Giuseppe Garau proposta nella stupenda cornice scenografica dove tutti con il loro lavoro sono riusciti a dare l’esatta inquadratura della commedia musicale, dimostrando una grande professionalità, accentuando ancor più il racconto, riuscendo a soddisfare appieno lo spettatore. Il “Piccolo Principe”, impersonato brillantemente da Simone Marietta, che con il suo tenero candore ricco di espressività crea nel dialogo tra l’aviatore (Jacopo Siccardi) tenerezza, tanto da portare a casa dei presenti quella giusta dose di riflessione, come descrive il racconto messo in scena, cercando di comprendere la metafora dei pianeti in diversi piani di lettura. Sembra uno spettacolo per bambini, in realtà è rivolto agli adulti, infatti la sua amabilità lo rende unico. Un musical che non stanca di essere visto più volte!

Daniele Giordano

 Se volete contattare l’autore dell’articolo, potete farlo a lonevolfilm@gmail.com

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