Gara non esaltante con poche emozioni e sterile predominio Lombardo
Ancora una volta la compagine di Mister Giannichedda non è riuscita a centrare l’obiettivo che si era proposto alla vigilia della sfida contro la squadra della Brianza, che rappresenta la cittadina di Gorgonzola, quella della famosa osteria “della luna piena” in cui Renzo fu catturato dagli sgherri spagnoli e poi riuscì a fuggire, derivando etimologicamente il nome da un glorioso alpino della grande guerra. Bisognava cogliere la 4°vittoria del campionato per cancellare l’onta del grave punteggio da “settenistico” di sabato scorso a Carrara alle falde delle Alpi Apuane e non perdere contatto dal Prato nella corsa alla salvezza con i play-out,evitando la retrocessione immediata con l’ultimo posto che significherebbe pure la perdita della categoria professionistica perché il ripescaggio per il secondo anno consecutivo non sarebbe possibile. La Giana Erminio invece era più tranquilla psicologicamente in quanto al 5° posto in classifica non aveva niente da perdere,essendo ormai i play-off acquisiti e dovendo solo accrescere il ritmo e la forma per essere pronta per lo sprint finale, tenendo la posizione dal terzo al sesto posto poiché queste così classificate avranno il vantaggio di giocare in casa rispetto a quelle piazzatesi dal settimo al decimo. Inoltre quella del trainer Cesare Albè, classe 50’ di Cassano D’Adda, allenatore dei rossi dell’hinterland Milanese da quando nel 93-94 militavano tra i dilettanti, era una formazione assai temuta in quanto abile e corsara in trasferta, dove vanta sei vittorie con imprese garibaldine tra l’altro a Livorno e Viterbo con numerose reti,nonché imbattuta da quattro turni. La partita come in tutti gli stadi della Lega Pro è iniziata con un quarto d’ora di ritardo per l’aggressione di alcuni tifosi del Catanzaro nei confronti di qualche loro calciatore due domeniche fa dopo l’imprevista sconfitta di Melfi. Le due avversarie si sono schierate a Casal Del Marmo con il 3-5-2 la Racing e con il modulo consueto del 4-2 i Lombardi;dunque i Romani avevano una robusta cerniera costituita da Ricciardi, Bigoni, Paparusso, D’Attilio, Corticchio e Vastola, che talora si sganciava dal centro campo per rifinire per le punte, mentre Ricciardi e Bigoni si occupavano dei cross in area su calci di punizioni per i colpi di testa di De Sousa e Majtan. Dall’altra parte Perico, Chiarello, Pinardi e Marotta, erano chiamati con la loro maggiore esperienza a presidiare la difesa, lasciando Augello, Okyer, Bonalumi e Montesanto, tendevano a filtrare il gioco dei locali ed impostare le manovre per gli attaccanti Bruno e Iovine, con gli sganciamenti del filtrante 11 augello sulla sinistra dai cui cross venivano i maggiori pericoli. Erano però, per lo più azioni prive di idee chiare e precise su un terreno sconnesso e con grandi chiazze marroni di terra, dove l’erba manca del tutto; perciò i passaggi erano spesso sbagliati ed i calciatori scivolavano. Sul piano tecnico l’incontro languiva e non riservava altro che lanci, rinpalli e rinvii da una area all’altra, sperando in improvvisazioni geniali, estrose invenzioni personali dei più talentuosi tra i 22 e colpi di fortuna. Il taccuino del povero cronista e commentatore calcistico registrava scarse annotazioni, come al 25° allorché su corner da sinistra Perico appostato sul palo destro schiacciava di testa in porta e Reinholds parava bene in tuffo. Ma la più favorevole opportunità arrivava al 31°quando su cross dalla destra di Bruno con un colpo di testa potente Augello incocciava la traversa. La gara sembrava crescere di tono e si verificavano due circostanze dubbie delle rispettive aree: prima c’era un tocco di braccio da distanza ravvicinata di Ungaro su cross del bravo esterno sinistro Augello e poi un intervento di spalle di Chiarello su De Sousa per alcuni aspetti simile a quello di Caldore su Chinellato nella stessa area, che fruttò il penalty al Como; tuttavia in entrambe le situazioni l’arbitro aretino d’Apice ha per noi giustamente sorvolato, come avrebbe dovuto fare nella massima serie la giacchetta nera Massa d’Imperia a proposito dell’urto del braccio di De Sciglio difensore del Milan al 97° contro la Juventus allo “Stadium”. Per noi comunque, erano esilaranti le battute della sparuta rappresentanza di tifosi ospiti, vista logicamente la lunga distanza dal circondario di Milano ed il poco interesse per la buona classifica maturata finora: la parte sinistra della tribuna riservata agli ospiti era desolatamente quasi vuota, tranne pochi sportivi calcolabili sulle dita di una mano. Cosa mai accaduta prima! “Ci fosse stata la Juventus sarebbe stata sicuramente rigore”. Pareva una partita da ping –pong scialba e priva d’avvincente tasso tecnico, continui ed appassionanti spunti di rilievo e destinata quindi ad un’equa spartizione della posta in palio senza tanti scossoni, per incapacità di creare manovre fluide e concrete con preziose palle goal da ambo le parti. Alla Giana poteva andare bene controllare e muovere la classifica senza correre rischi, ma la Racing non poteva accontentarsi e doveva provare a vincere in tutti i modi, come sostenevano i più accaniti ed ancora speranzosi tifosi locali, dopo il crollo di Carrara, che ha provocato amarezza e demoralizzato una grande fetta di supporter della compagine del presidente Pezzone. In casa infatti bisogna, è imperativo, incamerare più punti possibili senza tardivi ed inutili rimpianti. Ormai il pubblico gialloverde si è quasi rassegnato al capitombolo,tanto che arrivando allo stadio di Casal del MARMO non abbiamo più notato quel’ingente numero di tifosi che avevamo osservato per il BIG MATCH con l’Arezzo, piegato ieri a Renate dalla sorprendente formazione nata nell’ambito di quell’oratorio Salesiano e che viene ospitata per le partite interne a Meda. Sabato vi sarà il derby della Brianza a Gorgozola e vedremo se a prevalere sarà il Giana, che per ora è avanti di cinque punti in classifica. Gli scarsi cinquecento sportivi presenti potevano entusiasmarsi negli ultimi cinque minuti del primo tempo che per due reciproche distrazioni difensive riportavano l’alterazione del tabellino di partenza mantenendolo tuttavia sullo stesso binario di parità, con un’effimera ed illusoria euforia per i Lombardi. Prima in effetti sul vertice destro dell’area,spalle alla porta, appoggiava indietro di tacco per Iovine che con una saetta a mezza altezza fulminava il sorpreso Reinholds. Il vantaggio però durava poco inquanto allo scadere dei primi 45 minuti l’estremo difensore Viotti “combinava la frittata”, non trattenendo una punizione dalla trequarti di Bigoni e l’avvoltoio d’area,il predatore sciacallo implacabile, De Sousa era lesto a spedire la sfera in rete per il suo tredicesimo sigillo personale.Nella ripresa Mr. Albè provava ad incassare i tre punti,mandando all’attacco i suoi, che si impadronivano del centrocampo;Il comando delle operazioni era in mano a capitan Bruno,Iovine ed Augello, in fase di possesso palla e smistamento in triangolazione sulle fasce per poi andare a ricevere il passaggio decisivo e l’assist goal. Erano tuttavia proprio le costruzioni delle aperture, gli schemi di gioco, i suggerimenti e le rifiniture dell’ultimo passaggio a difettare di misura e concretezza,anche per il fatto che i Quiriti, pressati nella propria metà campo, si difendevano con grinta e coraggio leonino su ogni pallone, pur se le ripartenze basate su Vastola, Bigoni e Ricciardi, non avevano lo smalto e la linearità necessari per servire ghiotte opportunità da rete a De Sousa e Majtan che rimanevano troppo soli e persi nelle retrovie ospiti dove il buon Claudio De Sousa era francobollato in modo arcigno, con attaccamento talora pure alla maglia. L’emozioni erano certamente più vive e superiori rispetto al primo tempo:al 54° l’onnipresente e fiammeggiante Bruno, nonostante i suoi 38 anni come Totti, sfiorava in diagonale il palo destro, al 55° una stangata dalla trequarti di Iovine veniva deviato in corner da Reinholds chedue minuti dopo parava un colpodi testa di Marotta sulla sua destra. Con l’obiettivo di sottrarsi a tale predominio ospite con le sue spietate ragnatele e per allargare la manovra l’ex calciatore di serie A Giannichedda, ora trainer dei romani, faceva uscire prima D’Attilio e poi Corticchia per Selvaggio e Pollace, con l’effetto di riordinare un po’ il complesso e dargli più velocità ed incisività nelle ripartenze, in modo di mettere in ansia i brianzoli che erano stati rinforzati in chiave offensiva con gli innesti di Perna ed Appià per OKYERE e Chiarello in contemporanea al 67° ed al 78°con le sostituzioni della Racing. La pressione ed il possesso palla restavano per lo più in mano ai milanesi, che collezionavano una nutrita serie di corner, che alla fine saranno 11 a 4 per loro, ma il risultato non si sbloccava più pure per gli straordinari interventi dei due portieri.Prima era Reinholds a salire in cattedra al 73° allorché, con l’aiuto del palo sinistro si salvava d’istinto su un fendente al volo di Bruno di prima intenzione e due minuti dopo bloccando un colpo di testa di Pinardi. Infine all’87° Viotti si riscattava dell’errore del primo tempo con un prestigioso intervento a mezza altezza su punizione tagliata con impressionante forza dalla trequarti destinata in fondo al sacco, di Ricciardi. La partita pareva disputarsi al Gorgonzola per la prevalenza territoriale e geometrica dei rossi, pur con imperdonabili errori al centro campo e nell’ultimo passaggio,al punto che Caldore era ammonito per fallo tattico ed il Mr. Giannichedda provvedeva ad inserire all’83° Calabrese per Majtan, che non era stato all’altezza delle sue migliori giornate ed aveva sprecato un goal già fatto quando intorno all’80° appostato sul palo destro aveva banalmente alzato di testa il pallone invece di accompagnarlo in rete, allo scopo di ricucire i collegamenti tra i reparti. Il risultato, abbastanza giusto pur con qualche recriminazione da parte del Giana per due traverse e due reti annullate per fallo di mano e fuori gioco non mutava più. Il signor D’Apice, ben assecondato dagli assistenti Li Volsi di Firenze, prezioso ed oculato collaboratore nella segnalazione dell’infrazione regolamentari su i due goal non concessi, e BERTI di Prato. Nella giornata in cui si sono segnate quindici reti non è successo niente in testa, avendo perso tutte le prime della classe, clamorosamente l’Alessandria a Siena e la Cremonese a Pistoia, oltre gli amaranto dell’AREZZO in Lombardia; l’ha scampata unicamente il Livorno che è tornato alla vittoria contro la Viterbese all’ARDENZA, mentre in coda ha battuto un colpo il Prato che ha espugnato il Galli di Tivoli piegando per 1-0 la Lupa Roma e raggiungendo in classifica a 29 punti la Carrarese sconfitta a Piacenza ed il Tuttocuoio fermato nel derby pisano dal Pontedera; ora sono proprio gli uomini di Di Michele a precedere di tre punti la Racing Roma, impegnata sabato al G. Moccagatta, imprenditore, politico, giornalista e dirigente sportivo della prima metà del 20° secolo di Alessandria, che non è più lo “schiacciasassi” dell’andata in trasferta, ma, il terreno di casa resta un inviolato tabù per gli ospiti e quindi l’incontro sulla carta è chiuso per la Racing;la Lupa andrà invece al Garilli contro il Pro Piacenza e pure lì c’e disco rosso sulla carta. Chi se la caverà tra le due alla fine del campionato?
Il dopo partita di Racing Roma – Giana Erminio
Volti sereni ed aria distesa negli spogliatoi della Astrea per la condivisione dei punti, che alla vigilia era maggiormente accreditata e che permette alle due formazioni di fare un passo avanti in classifica, anche se “il bicchiere è mezzo vuoto” per entrambe in quanto la Giana ha marcato una prevalenza territoriale nel secondo tempo non riuscendo però a suggellarla, mertre la Racing scorge sempre più profilarsi all’orizzonte un triste epilogo al proprio campionato che cerca di esorcizzare non prendendolo apertamente in considerazione. Il primo a presentarsi in sala stampa è stato, come al solito, Mr Giannichedda con il suo impeccabile aplomb, che non celava del tutto la cocente amarezza patita la settimana prima a Carrara. Ha così esordito nel suo giudizio tecnico della gara: “Abbiamo affrontato una signora squadra da trasferta e tecnicamente a noi superiore, a cui i miei giocatori con una prova smagliante e lucidità mentale hanno saputo controbattere a viso aperto nel primo tempo,mentre nella ripresa abbiamo dovuto assumere una tattica attendista di fronte alla loro pressione, ma siamo stati in difficoltà nelle ripartenze in contro piede poiché era saltata l’intesa tra i reparti e loro chiudevano bene ogni spazio. Per questo ho inserito Selvaggio e Pollace per allargare la manovra su tutto il fronte d’attacco, mentre Calabrese alla fine mi serviva per ricompattare il complesso. Loro hanno ottimi giocatori come Bruno un vero campione che sembra non invecchiare, Perico, Pinardi, Marotta, il fluidificante augello che ha mostrato un fiato da vendere per tutti i novanta minuti ed il sorprendente Iovine che ha marcato una così bella rete; ormai hanno acquisito un brillante piazzamento per i play-off, quindi quinto o sesto che sia,per cui possono giocare in scioltezza e con la mente sgombra da preoccupazioni di sorta. Sabato andremo a far visita alla capolista Alessandria, che qui da noi pareggiò con una stupenda invenzione di Capitan Gonzales su punizione al 90°,per cui se non ripeteremo l’errore di Carrara con eccessiva concentrazione e carico mentale, potremo vendere cara la nostra pelle,dovendo fino alla fine del torneo avere fiducia in noi stessi e non abdicando alla speranza di poterci salvare, dura a morire. Per le prossime gare interne vedremo se sarà il caso di schierare anche la terza punta Loglio, che per ora è in panchina giacchè l’acquisto di gennaio Majtan sta facendo bene ed ha più esperienze di lui. “Successivamente è venuto a trovarci in sala stampa il brianzolo Albè che da circa 24 anni siede sulla panchina della Giana, portata da tre anni nella lega pro e che ha risposto nel modo seguente alla nostra osservazione sull’inutile dispendio del secondo tempo in attacco: “Potevamo e dovevamo vincere nella ripresa però abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio e quindi pure la maggiore spinta offensiva con gli entranti Perna ed Appiah non ha prodotto risultati sperati. Poi ci si sono messi di mezzo pali e traverse a respingere palloni destinati in fondo al sacco, e l’arbitro le cui decisioni dettate dal primo assistente, non voglio discutere, ci ha annullato due reti. La Racing ha la sua forza nel collettivo ed il suo calciatore di spicco è De SOUSA pronto a sfruttare un’incertezza del nostro portiere, che nel finale ha evidenziato il suo valore con un plastico intervento con un formidabile scatto di reni su un’altra insidiosa punizione della trequarti e ciò ci ha evitato almeno la beffa. Nel calcio, come si sa è così: chi spreca tanto rischia di pagare il conto,lasciandoci le penne. Sabato ci sarà il derby della Brianza con la Renate in casa e vorrei aggiudicarmelo per confermare la nostra miglior classe ed il diritto perciò al quinto posto in classifica, che, se sarà possibile, gradirei far ancor più salire scavalcando l’Arezzo o il Livorno”.
Giancarlo Lungarini