Si conferma fine documentarista Raymond Depardon, già brillante fotografo, membro dell’Agenzia Magnum Photos, premio Pulitzer nel 1977.
Quasi 60 anni di professione alle spalle non lo appesantiscono, anzi, lo aiutano ad affinare il tiro, a rendere invisibile la telecamera, per lasciare tutta la potenza narrativa al racconto del reale. Depardon ha attraversato la Francia, da Charleville-Mézières a Nizza, da Sète a Cherbourg, fermandosi nelle piazze ed offrendo la sua roulotte-studio a coppie comuni che stavano già parlando per strada. Portati all’interno, seduti al tavolino della roulotte, telecamera fissa, le coppie hanno continuato ad affrontare ognuna il suo tema.
“Les Habitants“ è una galleria di quadri francesi contemporanei, con accenti e priorità particolari: vita, morte, solitudine, religione, educazione, divorzio, aborto, violenza. Le donne risultano molto verbose e sognatrici, totalmente spezzate tra lavoro e famiglia; concreti e puntuali gli uomini, nei ricordi così come nelle descrizioni. In Francia come nel resto del mondo.
Forte il senso di sfiducia e la trasversale preoccupazione per il domani, che accomuna 20enni e protononni. Fra le conversazioni più divertenti, due ragazzini di Nizza pensano ad un complotto di genere: appena ti fidanzi, hai la fila di ragazze a corteggiarti; ritorni libero su piazza, pronto ad evadere ogni richiesta, ma le pretendenti scompaiono. Qualcuna avrà lanciato un messaggio alle altre per avvertirle. Anche in questo casa, in Francia come nel resto del mondo.
Maria Vittoria Solomita