Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 14 maggio 2017
Mille motivi giustificano etimologicamente il titolo dello spettacolo:il fatto che per la prima volta il teatro di prosa di via Montezebio apra alla ventata di novità portata da questo genere di cabaret,che sia giunto in grande spolvero di stelle e fama al trentesimo anno di vita e che il duo artistico formato da Antonello e la sorella Annalisa Costa, originari di Augusta in provincia di Siracusa nella lontana Trinacria, oggi meglio conosciuta come Sicilia, possano reggere a gran ritmo più di due ore di godibile e divertente “performance”. Non manca niente nel loro lavoro: vi sono lustrini, pailette, bombette a cilindro e bastoni, macchiette, canzoni, foto suggestive sul fondale e luci intense e straboscopiche ad illuminare splendidamente la sala. Per il secondo spettacolo della stagione. Per il secondo spettacolo della stagione, dopo quello portato come succulente pietanze da “Masterchef” al teatro Roma, di cui ha ripreso qualche numero come la sit-com di genere pochadico sugli equivoci che si creano nella supposta camera di un andrologo; il talentuoso ha scelto il meglio dei numeri della sua benemerita trentennale carriera, ripescando i personaggi tipici,facendo alcune brillanti dediche ad artisti che l’hanno ispirato e mettendone a confronto altri. Ecco dunque il Tony Fasano che interagisce con il pubblico che gli chiede “che cosa”? L’abbia colpito delle innovazioni socio tecnologiche e lui parla dei problemi apportati dall’euro, dai cellulari, dal web, dalle mode sofisticate e dai gusti vegani o vegetariani della nouvelle cousine, per poi passare al tip-tap con il ricordo di Modugno ed il suo celebre motivo “l’uomo in frac” con immagini dei posti della Puglia sullo sfondo. Quindi arriva la sorella Annalisa, rallentata per strada dalla simca anni sessanta d’un curioso e buffo pseudo giornalista accreditato dal direttore Longhi per mettere in risalto le doti di Antonello, a guidare le coreografie del corpo di ballo,con due seducenti bionde ed altrettante avvenenti brune,in sfavillanti rievocazioni del can can con il Moulin Rouge a Pigalle sullo sfondo e le suggestive visioni multimediali del Corcovado con il Cristo a Rio de JANEIRO per la samba ed il doppio senso allusivo della salsa. Per rammentare la macchietta dell’avanspettacolo ecco la scenetta del “rosso e rossa”di R. Carosone, da cui è ripescata pure la canzone “O mafiuso” per l’emigrazione della “cupola” e di “cosa nostra” in America con Don Antonino. Non poteva non esserci un midley di foto e motivi canori per Roma dove i Costa abitano ed un ideale e suggestivo raffronto tra Totò, che per il 50° anniversario della morte è stato insignito di una laurea alla memoria dalla Federico ll di Napoli, e Charlie Chaplin con la sua stralunata andatura dinoccolata, nel cinema muto, con loro foto e canzoni quali “Smile” e “Malafemmina”. Figure nuove sono Hamed che gestisce un “kebel Bar” nel quartiere Africano e serve caffè delle piramidi, succo di datteri ed il gelato ad uno o due pallette come le gobbe del dromedario e cammello; la favola della nonna per il fantascientifico Harry Potter fino al gioco all’equivoco linguistico con l’aspirante attore di spalla Pierre Bresolin. Il bis, richiesto a gran voce dalla deliziata sala, è stato dedicato ad un altro straordinario suggestivo confronto del nostro principe De Curtis con Michael Jackson dalla tragica ed amara fine.qui stemperata nel disincanto. Lo spettacolo sarà replicato fino al 14/05 e chissà che Antonello non introduca,come auspicabile, qualche altra sorpresa partorita dalla sua fervida mente.
Susanna Donatelli