Al Teatro Sette d Roma, fino al 14 maggio 2017
Un dramma sempre più diffuso sta colpendo la società in questo periodo ed in particolare il mondo del calcio: la SLA, che ha distrutto la vita di molti calciatori tra cui Borgonovo della Fiorentina e Signorini del Genoa. Proprio partendo da tale riflessione etico-sportiva, ma diminuendone in modo ironico e sentimentale la tensione ed il dolore dei familiari, il commediografo Francesco Stella ha realizzato un testo divertente ed agrodolce imperniato su una lettera anonima che arriva ad un partenopeo e ad un quirite convocandoli alla stessa ora al settimo piano di un nosocomio in una stanza dove curiosamente c’è una bara. IL primo a giungere è il napoletano,incarnato con aria interrogativa, perplessità e stupore di fronte a quell’oggetto in legno da Enzo Casertano, che viene infastidito continuamente al cellulare dalla moglie,mentre il romano è sostenuto da un più vivace, sguaiato, logorroico, temperamento,interpretato da Fabio Avaro che ha rinunciato al big match all’olimpico contro il napoli per sapere il motivo di quella convocazione. Subito si manifesta la sua antipatia per il campano, pur se partecipa al dolore per quello che viene accreditato come un defunto zio alla lontana della moglie da cui tutto lo separa;non ha figli e riversa il suo amore sui ragazzi che allena come preparatore delle giovanili “in primis” dei pulcini, mentre l’altro è più taciturno ed ha un rampollo che ha sfondato a Milano nelle squadre minori d’uno dei due club meneghini. A poco a poco subentra una reciproca accettazione ideale a base d’uno spuntino comune,anche se il napoletano ha gusti assai strani e sorprendenti per il capitolino che s’era preparato un panino con broccoli e salsiccia per la partita,che divide odiosamente le due tifoserie specie dopo l’assassinio di Ciro Esposito da parte di De Santis. Fabio Avaro è straordinario con la sua icastica, pungente e contrappuntistica loquela, invece è più umile e schivo,traumatizzato da tanta carica vitale ed inquietudine di sapere da chi venga l’anonima missiva e la sua ragione dell’identico contenuto;mentre quando un’infermiera svelerà il loro rapporto con un famoso calciatore,maestro nell’effettuare la “nobile punizione” l’1/100 con effetto a rientrare all’incrocio. Casertano si palesa più sensibile ed interessato alla verità,ma quale sarà e che relazione affettiva s’instaurerà tra loro ed il terzo che si scoprirà essere il mittente? La terza protagonista, con spazio solo nel finale è Giorgia Trasselli, che ben s’inserisce tra i due per la regia del regista spirituale Valerio Groppa.Lo spettacolo si replica fino al 14/05 al teatro SETTE.
SusannaDonatelli