La 65° edizione del Ravello Festival si aprirà il 1 luglio nel segno di Wagner, con un cartellone ricco di eventi, dove la musica sarà celebrata dai più grandi direttori d’orchestra, con innovazione e incursioni nell’avanguardia, sperimentazione di nuovi linguaggi, jazz per ridurre le distanze, danza per lasciar parlare il corpo.
Musica, danza e cinque concerti jazz come quello di un monumento della musica afroamericana, Wayne Shorter (16 luglio) per un programma di qualità firmato dai direttori artistici Alessio Vlad (musica), Maria Pia De Vito (jazz) e Laura Valente (danza e tendenze) che arricchirà, come di consueto, la bella estate di Ravello.
La serata inaugurale vedrà Adam Fischer il primo degli autorevoli direttori internazionali a salire sul palco di Villa Rufolo per dirigere l’Hungarian Radio Symphony Orchestra nell’esecuzione del I Atto della Walchiria e della terza scena del III atto del Sigfrido.
A seguire, domenica 2 luglio, l’inaugurazione della Danza e Tendenze, con uno degli artisti italiani più apprezzati all’estero, Francesco Clemente, protagonista storico della Transavanguardia, a firmare per la prima volta in Italia una coreografia originale di Karole Armitage che ruota attorno al tema dei muri da abbattere, parola chiave di tutta la programmazione della Danza. In scena i solisti dell’American & NewYorkCity Ballet, protagonisti di un omaggio a Balanchine, emigrato di lusso del balletto, fondatore delle due famose compagnie.
Uno dei momenti più attesi e suggestivi di tutta la manifestazione è il concerto all’alba si terrà l’11 di agosto alle ore 4.45.
Nel programma musicale da segnalare il concerto che terrà per i suoi 80 anni Philip Glass, il maestro newyorkese della musica contemporanea, autore di numerose sinfonie che incrociano diverse arti performative, dal cinema, al teatro alla danza, molto amato anche dagli appassionati di musica elettronica e rock.
Tra gli appuntamenti di danza si segnala la maratona che mette insieme Maria Chouinard e Ohad Naharin con la sua Batsheva Dance Company. La corrosiva versione della Sagra della Primavera della coreografa canadese, neo direttrice della Biennale di Venezia, anticiperà il gigante della danza israeliana, inventore del famoso metodo Gaga, ormai conosciuto in tutto il mondo come il metodo Naharin.
Infine un’incursione pop nel programma, con il concerto unplugged del 4 agosto di Antonello Venditti.
Infine le incursioni jazz: sul Belvedere di Villa Rufolo la già annunciata leggenda Wayne Shorter , Enrico Rava e Tomasz Stanko, Dianne Rives, Roberta Gambarini e Sandro Deidda.
Da segnalare il progetto per Ravello “Petra” e Al Amal” di Luca Aquino con la Jordanian National Orchestra’s Ensemble (26 agosto) che servirà a lanciare un messaggio di speranza a difesa del patrimonio culturale mondiale (Al Amal in arabo “la speranza”) secondo la campagna Unesco #Unite4Heritage.
Laura Scoteroni