Roma, Marconi Teatro Festival, fino al 6 agosto 2017
Cresce bene questo Marconi Teatro Festival, luminoso baluardo in un’estate romana ogni anno più povera e massacrata. Cresce l’interesse e cresce di conseguenza il pubblico che in queste ultime sere ha affollato il gradevole spazio all’esterno dedicato al relax ed agli aperitivi, dal crepuscolo all’inizio degli spettacoli che ogni giorno, sul palco all’aperto e su quello all’interno, soddisfano tutti i gusti. Dalla domenica scorsa, 16 luglio, con il doppio appuntamento dedicato allo sport con Roma Liverpool 1 – 1 di e con Giuseppe Manfridi (che abbiamo recensito) e Mister meno 9 con Alessio Di Clemente, la settimana entrante ha offerto martedi 18 luglio due spettacoli che hanno riscosso un bel successo nelle stagioni passate: Tacchi misti di Gloria Calderòn Kellett, con il collaudato cast composto da Carla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Laura Mazzi e Silvia Siravo, e sul palco esterno Chi mi manca sei tu, con Marco Morandi e Claudia Campagnola a tributare un emozionante omaggio a Rino Gaetano. Clamoroso, mercoledì 19 luglio, il successo ottenuto dalla bella e bravissima Ketty Roselli con il suo Women in Rock, originale spettacolo sulla vita e la musica di quattro star quali Tina Turner, Janis Joplin, Etta James, Amy Winehouse. Una grande performance, un soldout che ha sorpreso gli stessi organizzatori. Sempre il 19, ma all’interno, una divertente commedia diretta da Siddharta Prestinari, The senza limone, con Luca Basile e Paolo Militerno.
Il 20 luglio, sul palco interno, il ritorno de Il fantasma della Garbatella, di Gabriele Mazzucco, con Andrea Alesio, Paola Raciti, Armando Sanna, Chiara Fiorelli e Federica Orrù, spettacolo che ottiene sempre un bel riscontro di pubblico e, sul palco esterno, Antonio Grosso con L’ipocrita di Vincenzo Cerami, un monologo che vidi nascere qualche anno fa, una prova d’attore impressionante. Grosso ipnotizza il pubblico con la sua interpretazione, con il personaggio nato dal suo adattamento teatrale dei nove racconti di Cerami. Con la bellissima regia di Giacarlo Fares e le delicate musiche di Nicola Piovani, Antonio trasporta gli spettatori in un viaggio sul filo della follia. Con la sua prepotente presenza scenica, esaltata da una recitazione poderosa, ricca di colori e calore, istrionica, a tratti surreale, l’attore campano ci trascina nel disagio di vivere di tutti i personaggi evocati sul palco. Tutti alle prese con la presenza costante di una solitudine straniante. Il racconto di una vita in bilico tra realtà e surrealismo, tra sogni di libertà e clausure, ironia e dramma. Un momento di grande teatro.
Paolo Leone