Roma è una piazza difficile, ci sono tanti teatri (circa 180 quelli censiti, più o meno) e non tutti funzionano a pieno regime. Molti svolgono attività di mero affitto dei propri spazi e spesso non ci sono veri e propri cartelloni consolidati, soprattutto nei piccoli spazi off. Il Teatro Kopo, giunto alla sua quinta stagione, è diventato un faro nella periferia romana, grazie alla sua incessante e progressiva crescita, sia organizzativa che qualitativa. Anzi, il secondo aspetto ha da subito contraddistinto il lavoro del volitivo staff in Via Vestricio Spurinna, in uno dei quartieri più popolosi d’Europa, non solo di Roma.
Lo scoprimmo all’inizio della sua seconda stagione e con affetto lo abbiamo spesso seguito fino ad oggi e sempre con grande soddisfazione, vedendolo migliorare in ogni suo aspetto. Ora è un piccolo gioiellino, curato con amorose attenzioni dalla sua direttrice Francesca Epifani e dal suo dinamico staff. Ma quel che sorprende ogni anno, al Kopo, è la proposta artistica che viene offerta al pubblico sempre più affezionato, composta sempre da compagnie scovate in ogni angolo d’Italia, moderne, propositive e in più di un’occasione abbiamo avuto la possibilità di scoprire attori e autori eccezionali. Nella presentazione della stagione 2017/2018 che si terrà sabato 30 settembre alle ore 19, il Teatro Kopo ha voluto dare spazio a tutte quelle tematiche dei nostri tempi, portate sul palcoscenico con spettacoli premiati in varie manifestazioni, originali, briosi, divertenti, un vera ventata di freschezza nella cultura teatrale, affidandosi alla drammaturgia giovane, punta di diamante di un rinnovamento che si affida a tanti talenti che non avrebbero spazio nei circuiti dipendenti dal solo botteghino. Come sempre, verrebbe da dire. Oltre ai dieci spettacoli inseriti nel cartellone, annunciati da un accattivante claim con l’immagine di Clint Eastwood “Per un pugno di spettacoli – una stagione all’ultimo KoLpo” , altri otto verranno proposti fuori cartellone, di identico spessore e in cui potremo rivedere alcuni degli artisti che in questi anni hanno entusiasmato il pubblico, come l’affiatatissima coppia comica Maura – Sateriale (con Colloqui – risate a tempo determinato) o Giulio Federico Janni (con Master Shakespeare), Lisa Moras e Michele Vargiu (Coppia aperta quasi spalancata), Orazio Cerino (Amore pazzo) o Stefano Santomauro (Like) e la stessa Epifani con due produzioni Kopo. La stagione avrà inizio il 6 ottobre con Niente panico – vaneggiamenti di un patafisico, di e con Luca Avagliano. Si continua con Letizia va alla guerra, dal 20 al 22 ottobre, di Agnese Fallongo, con la stessa Fallongo e Tiziano Caputo. Coccodrillo, di e con Massimiliano Mastroeni sarà la terza proposta in cartellone dal 24 al 26 novembre e a chiudere il 2017 sarà Nevrotika di e con Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi e Giulia Musciacco, dal 15 al 17 dicembre. Il nuovo anno vedrà sul palco Il bambolo, di Irene Petra Zani, con Flavia Germana de Lipsis, dal 12 al 14 gennaio. Dal 19 al 21 gennaio Santi, balordi e poveri Cristi di e con Giulia Angeloni e Flavia Ripa. A febbraio, dal 16 al 18, Cca’ nisciuno è fisso, di Alessandra Faiella e Francesca Puglisi, con Francesca Puglisi. Antigone, monologo per donna sola, con Debora Benincasa per Anomalia Teatro, ci emozionerà dal 2 al 4 marzo. Ancora tematiche attuali in scena con Il lavoro ai tempi della crisi, di e con Mafe Bombi e Paolo Carenzo, dal 16 al 18 marzo. Chiude la stagione, dal 13 al 15 aprile, Storie di ordinaria maternità di C. De Marte, Miriam Guinea, Maddalena Vantaggi, con Carmela De Marte ed Emanuela Filippelli. Vi invitiamo a consultare il bel sito www.teatrokopo.it (anche qui gestione al top) per poter consultare tutto il programma, compresi i fuori cartellone (8) e le possibilità di abbonamento, di risparmio con gli acquisti online, prenotazioni tramite whattsapp e quant’altro. Il teatro Kopo, coi suoi comodi 50 posti disposti su gradinate nella Sala Franca Rame, è ancora una volta pronto ad offrire teatro di qualità con la solita formula del prezzo popolare (13 euro) comprensivo di aperitivo. Il Corriere dello Spettacolo continuerà a seguire spesso la sua programmazione.
Paolo Leone