Dopo il grande successo al Teatro Brancaccio di Roma, arriva al Palapartenope di Napoli, dall’8 all’11 febbraio, La Divina Commedia Opera Musical, una nuova imperdibile produzione tratta dalla più grande opera italiana e firmata dalle musiche del noto compositore Marco Frisina, con la regia di Andrea Ortis, i testi di Ortis e Pagano e l’inconfondibile voce narrante di Giancarlo Giannini.
La Divina Commedia opera Musical, dopo il debutto del 2007 con oltre 450000 spettatori ritorna in scena con un restyling profondo e coinvolgente, nel quale un team creativo innovativo ed un cast artistico di assoluto valore renderanno allo spettatore un Dante diverso, mai così raccontato!
Una ricerca meticolosa di elementi di innovazione, in due ore e mezza di spettacolo, scenografie che prendono vita cambiando in pochi attimi e trascinando lo spettatore negli inferi disperati in un momento e nell’atmosfera aurea del Paradiso nell’attimo dopo; e in mezzo a questi, il viaggio di Dante, dove nulla cambia in un messaggio che ancora oggi, come nel 1300, parla allo stesso uomo divorato da vizi e passioni, ma sempre alla ricerca di quel senso della vita che Dante indica nell’amore, nell’eccezioni più pura.
Raccogliere questa sfida ha il sapore della doppia prova, da una parte, quello di rendere ancor più spettacolare e fantastica l’esplorazione di Dante nei tre famosi mondi, dall’altro presentare al pubblico di ogni genere ed età, in due ore di spettacolo, il viaggio del poeta di Firenze nella sua interezza, dall’Inferno al Paradiso con un linguaggio moderno, diretto, dirompente e appassionante “Questa” dice il regista Andrea Ortis “E’ la storia di un uomo ed è la storia di tutti gli uomini” L’opera Musical racconta le tre cantiche in due atti per un totale di due ore di spettacolo.
Una ricerca meticolosa di elementi d’innovazione, in due ore e mezza di spettacolo, scenografie che prendono vita cambiando in pochi attimi e trascinando lo spettatore negli inferi disperati in un momento e nell’atmosfera aurea del Paradiso nell’attimo dopo; e in mezzo a questi, il viaggio di Dante, dove nulla cambia in un messaggio che ancora oggi, come nel 1300, parla allo stesso uomo divorato da vizi e passioni, ma sempre alla ricerca di quel senso della vita che Dante indica nell’amore, nell’accezione più pura.
Marco Assante