Roma, Teatro della Cometa, dal 13 al 25 marzo 2018
Profumi al teatro della Cometa, dal 13 marzo. Profumo di vita, con tutta la sua ingenuità, il suo dolore, il suo cinismo, il suo disincanto ma anche con tutta la forza dell’amore, forse incomprensibile ma vivo, pronto a tendere la mano. Il celebre personaggio di Fausto, interpretato con impressionante credibilità da uno straordinario Massimo Venturiello, il capitano in pensione rimasto cieco a seguito di una accidentale esplosione, è quanto mai emblematico in tempi come quelli che viviamo ora. Con il suo sprezzante cinismo, condito da una accattivante dose di sarcasmo e autoironia, il capitano nasconde la sua (ma anche la nostra, generazionale) disperazione. Eppure lui sente quei profumi che tutti gli altri sembrano non sentire più, o che forse mai hanno sentito nelle loro vite. Vede cose, lui cieco, di cui gli altri non si accorgono, impietriti dalle proprie maschere, dai propri ruoli, che siano quelli di un giovane soldato o di un cugino prete. Un paradosso, un tragico e comico scontro esistenziale tra due condizioni con cui condividere il breve cammino su questa terra. Apparire, essere. Verità, inganno. Speranza, disillusione. Intorno a lui, il mondo che continua a girare, “i vermi” come lui li chiama, che brulicano operosi in una corsa apparentemente senza senso. Ma l’odore della vita autentica arriva sempre, nei momenti più inaspettati, contraddicendo in parte il suo nichilismo. Profuma di ingenuità e dolcezza il giovane militare “Ciccio” (un bravissimo Andrea Monno) designato ad accompagnarlo da Torino a Napoli, con tappe a Bologna e Roma, in un viaggio di tre giorni che sarà per lui anche un viaggio dentro se stesso e nelle contraddizioni della vita, verso un finale sospettato e temuto.
Profumo di donna, che nei nostri ricordi è quello dei film di Dino Risi, con Gassman protagonista, e di Martin Brest con Al Pacino (1974 – 1992), tratto dal romanzo di Giovanni Arpino “Il buio e il miele”, è un amaro, divertente, tragico e comico tuffo nella “condizione” umana, non solo nella “condizione” di disabilità del protagonista. Massimo Venturiello non fa rimpiangere i due mostri sacri del cinema e ci dona un personaggio di grande spessore, come solo un grande attore e un uomo che conosce la vita può fare. Tragicamente divertente, credibile, umano, struggente. Ottimo il resto del cast, con Sara Scotto di Luzio, Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Claudia Portale e Franco Silvestri. Si replica fino al 25 marzo.
Paolo Leone