Quante volte al giorno ci rechiamo nel un bar a noi preferito. È Quante volte ci capita o e capitato di entrare in un bar per fare una pausa. O ancora, quante volte ci capita dire a un amico di andare al bar per un caffè… Sicuramente, il bar è il locale pubblico più famoso al mondo e rappresentativo nella nostra vita quotidiana e dell’esistenza di una comunità. Infatti il bar è un luogo dove riunirsi con gli amici e i paesani. Un luogo in cui fare una pausa lavoro oppure in cui ci troviamo di passaggio. Il bar è un luogo comune e anche un posto dove ritrovarci. Un luogo comune che non riesci mai a evitare. Puoi essere un grande o piccolo frequentatore, ma al bar ci passi sempre. In fondo quante volte, ancora, ci capita di dire o vi viene detto “andiamo al bar per prendere un caffè?”
Concepiamo questo locale come il luogo in cui gustare un caffè! Qui metto però un punto esclamativo perché se riflettiamo ogni qualvolta che andiamo a prendere un caffè al bar in compagnia di qualcuno, noi non gustiamo propriamente la bevanda, bensì le nostre chiacchierate con la persona con cui ci troviamo. (magari possiamo “gustarci” anche una breve chiacchierata con una bella barista).
Questi sono aspetti così come tante altri che ignoriamo o che consideriamo superficiali, quando pensiamo al bar. Ma se riflettiamo notiamo propriamente che il bar non è un luogo in cui prendere un caffè, ma è molto di più. Di questo parla Michela Marini nel suo libro “La barista. Storie e personaggi nel più famoso dei locali pubblici”, pubblicato da LuoghInteriori, dove l’autrice ci racconta la vita e il vivere in un bar, in un contesto in cui il bar è un luogo rappresentativo in cui possiamo scoprire come siamo fatti nel nostro quotidiano; un luogo che diviene un posto che va oltre l’incontro e il ritrovo con amici, fidanzate o colleghi. Va oltre il luogo in cui sostare per una pausa. Questo Michela Marini ce lo racconta bene, in un contesto in cui l’autrice ci rivela il perché il bar è il locale più famoso al mondo. Allo stesso tempo la Marini, ex titolare di un bar di un paese della provincia di Perugia, racconta la sua autobiografia lavorativa. La vita di una barista che si alza presto la mattina (alle 4.30) e che non può permettesi di essere triste o stare male. La medesima che deve sorridere sempre comunque vada la sua vita. La barista che non è solamente una persona che ci serve un caffè o un cornetto, ma una figura professionale che fa molto di più di quanto si possa pensare. Michela Marini racconta in un modo eccezionale questo e tanto altro. Un testo fatto di tanti personaggi famosi legati al suo bar da scoprire. Tra questi personaggi c’è Edna, appartenente al film animato “Gli incredibili”. No! Non è uno scherzo, Edna nel libro esiste veramente. Potete pensare a un libro comico?
Non rispondo! In ogni modo Edna frequenta quel bar. Edna è una donna “allo quanto singolare […] Con capello nero corvino e caschetto con frangetta, occhiali tondi e montatura nera”. Scoprite di più leggendo. Un testo che vi consiglio di acquistare o di regalare, poiché contiene tratti della nostra comunità.
Giuseppe Sanfilippo