«‘A vit’è nu stizz: fa ‘a ‘mbress pe bev»
[La vita è una goccia: bevila in fretta]
“La campagna del rumore” è il nuovo album di Dutty Beagle: 9 brani dove coesistono critica sociale e ironia, il reggae e il folk, il rap e il pop, il funk e il raggamuffin.
Un lavoro “estivo”, da ascoltare su una spiaggia assolata bevendo un mojito; un album che, come un cocktail, miscela brani dalla facile presa a testi impegnati:
«Senza voler essere complottista né sembrare troppo serio, il titolo “La campagna del rumore” si riferisce a quello che considero un vero e proprio progetto di destabilizzazione e desensibilizzazione degli esseri umani. Siamo circondati da ogni sorta di “rumore”: social network, pubblicità, spinte più o meno dirette a uniformarci, a sottometterci alla società del consumismo. In quest’album ho voluto riaffermare la potenza dei sentimenti, la gioia dello stare insieme, il fascino della vita vissuta pienamente».
In bilico fra l’italiano e il dialetto di Marina di Camerota (suo paese natale), Dutty Beagle parte dal “suo” Cilento per arrivare a raccontare di un mondo globalizzato, che siano le Hawaii o la Napoli di Andrea Tartaglia (frontman dei Tartaglia Aneuro), al suo fianco nel brano “Fortuna”:
«Io e Andrea ci siamo conosciuti in occasione del festival musicale “Meeting del Mare”, cinque anni fa, partecipando a una jam session: è stato molto importante condividere il palco con lui perché Andrea è una persona dotata di una sensibilità che viene fuori anche nelle sue canzoni. Mi piace il suo modo di guardare alle cose. La nostra collaborazione è nata quando gli ho spedito una versione embrionale di “Fortuna”. Gli ho spiegato di cosa parlava il pezzo e a che cosa mi ero ispirato: lui ha aggiunto la sua parte».
Registrato e mixato presso lo Studio XXXV di Cava de’ Tirreni da Giovanni Paglioli e masterizzato presso l’Hybrid Studio di Torino da Simone Squillario (già al fianco di artisti quali Africa Unite, The Dub Sync, Casino Royale, Mr. T-bone e altri), “La campagna del rumore” è interamente scritto da Dutty Beagle coadiuvato, in particolare in fase di arrangiamento, dalla sua band, composta da Davide Palmentiero (chitarra), Vincenzo La Mura (basso) e Davide Siervo (batteria):
«Ho impiegato tre anni per sviluppare le nuove tracce. Sono stato ispirato dalle esperienze che ho fatto, dalle persone con cui ho parlato e dalla musica che ho ascoltato. Alcuni brani sono nati alla chitarra, altri improvvisando alla tastiera oppure sbizzarrendomi su loop vari. Gli arrangiamenti sono meno caotici rispetto a quelli del mio primo album, più essenziali e chiaramente delineati. Ho sviluppato una visione più chiara di quello che mi accade e di quello che mi sta intorno e credo che questo si rifletta nei testi».
L’album è stato anticipato dal singolo-videoclip “Aperisushi”, brano che punta il dito verso le pressioni della società moderna:
«L’abitudine dell’aperisushi, per come l’ho intesa io, rappresenta un’alternativa ai ritmi serrati della società occidentale. Siamo così presi dal lavoro, dalla voglia di raggiungere uno status che non ci appartiene e di apparire che non abbiamo più il tempo per concederci un po’ di relax e conoscere veramente gli altri senza il filtro di un profilo social che spesso ha l’obiettivo di farci sembrare felici e nascondere le nostre debolezze».