L’appuntamento con l’Anfiteatro Festival di Albano Laziale, giunto alla sua settima edizione, è sempre un’emozione ben spesa sotto il cielo d’estate, in un luogo magico (se non lo conoscete ancora, non perdete l’occasione di esserne parte) e in un territorio ricco di storia, miti e leggende che vide da vicino la Legione Partica, tanto per dirne una. Dal 27 luglio al 15 agosto sarà grande spettacolo e di gran qualità. Non ce ne voglia il direttore artistico, il Maestro Renzo Renzi, ma questa edizione, finalmente, dopo l’anno scorso, vede il ritorno massiccio del teatro con spettacoli davvero di livello. Ascanio Celestini, Moni Ovadia, il pluripremiato musical Nunsense – Le amiche di Maria, Blas Roca Rey con Monica Rogledi, e gran finale con Giobbe Covatta, testimoniano una virata decisa verso l’arte teatrale su quel palco che in passato ha visto protagonista un gigante come Giorgio Albertazzi. Ne siamo felici come testata, che segue prevalentemente il teatro durante tutto l’anno, e apprezziamo anche le scelte effettuate. Il verdetto finale, come al solito, sarà del pubblico pagante.
Ma come sempre, l’Anfiteatro Festival offre tanto e per tutti i gusti. E’ l’opera lirica, al solito, che il 27 luglio aprirà l’edizione con Il Trovatore di Giuseppe Verdi, prodotta da Europa Musica e interpretata da Paola Di Gregorio, stella amatissima dal pubblico e presenza costante all’Anfiteatro, Antonio Interisano, Domenico Balzani, Anastasia Pirogova per la regia di Gianmaria Romagnoli. Gino Paoli e Danilo Rea, saranno i protagonisti la sera successiva, il 28, di Due come noi che… concerto per voce e piano che spazierà tra le canzoni più belle del cantautore genovese e grandi classici internazionali. Non manca neanche quest’anno il grande balletto, che avrà spazio il 29 luglio con La bella addormentata, su musiche di Čajkovskij, a cura della Compagnia Almatanz, con le coreografie di Luigi Martelletta. Spazio ai ricordi vintage la sera del 3 agosto con il concerto de I Nomadi, che celebreranno i 55 anni dell’eccezionale carriera con tutte le loro più belle canzoni. Il 4 agosto irrompe il grande teatro di narrazione con Ascanio Celestini, grande cantore della periferia urbana, con La ballata dei senza tetto, che va idealmente a completare la trilogia iniziata con Laika e proseguita con Pueblo. Sul palco con Celestini il musicista Gianluca Casadei. Le sonorità, l’ironia e l’irriverenza dell’Orchestraccia metteranno a soqquadro la notte del 5 agosto e chiuderanno la seconda parte del Festival. Prima del gran finale, dal 9 al 15 agosto, un’interessante serata dedicata all’astronomia, ad ingresso libero ma su prenotazione, l’8 agosto, a cura dell’Associazione Tuscolana di Astronomia: all’interno di un planetario itinerante, addetti alla materia mostreranno la volta celeste ai visitatori e poi, con l’uso di telescopi, i partecipanti potranno osservare le stelle del cielo d’agosto. Volata finale dal 9 agosto dicevamo, lanciata da Moni Ovadia & Giovanni Seneca con Rotte Mediterranee, recital per voce e chitarra che svelerà volti, musiche, atmosfere e paesaggi dei paesi che si affacciano sul mare nostrum. Torna l’Opera venerdì 10 agosto, con due atti unici allestiti da Europa Musica: Suor Angelica di Puccini e Cavalleria Rusticana di Mascagni, con Maria Tomassi, Vessela Yaneva, Gianluca Zampieri, Anna Sanachina, Carmine Monaco. Direttore Claudio Maria Micheli, regia di Marcello Lippi. Toni decisamente più lievi e spettacolo colorato, divertente, quello dell’11 agosto con Nunsense – le amiche di Maria, nella versione italiana curata nell’adattamento e nella regia da Fabrizio Angelini in collaborazione con Gianfranco Vergoni, prodotta dalla Compagnia dell’Alba. Spettacolo esilarante, che coinvolge il pubblico, una vera rivelazione. Siamo sicuri che anche domenica 12 agosto ci sarà da sorprendersi con la musica creola dei Saodaj, provenienti dall’isola de La Reunion e che perpetuano la tradizione della musica etnica all’interno del Festival. Lunedì 13 agosto un altro grande nome come quello di Blas Roca Rey, firma l’adattamento teatrale dell’Iliade da Alessandro Baricco. Interpretato dallo stesso Blas e da Monica Rogledi, lo spettacolo narra con veemenza e poesia le avventure di Achille, Ettore, Andromaca, Elena e Ulisse, con l’ausilio di tre musicisti: da non perdere. Ancora bel teatro il 14 agosto, con Il soldato spaccone (Mìles Gloriosus), di Plauto, diretto e interpretato da Vincenzo Zingaro e la sua Compagnia, un nome che è una garanzia di qualità. Gran finale il 15 agosto con Giobbe Covatta e la sua Divina Commediola, una personalissima versione dell’opera di Dante che affronta temi importanti e drammatici come i diritti violati dei bambini, in particolare nel Terzo Mondo, con i toni leggeri e ricchi di sarcasmo tipici dell’attore tarantino.
Il Corriere dello Spettacolo seguirà integralmente l’Anfiteatro Festival, come ogni anno, raccontandone gli spettacoli e i protagonisti. Che la festa abbia inizio.
Si ringrazia l’ufficio stampa Comunicazione Integrata, nelle persone di Esa Ugazzi e Fabio Bruno.
Paolo Leone