VIVA I PAZZI
Viva i pazzi
che sanno rovistare nelle macerie,
che le svestono e le attraversano
arricchendole con occhi visionari
– graffianti e flautati nel contempo -.
Viva gli stoici
– pittori assetati, poeti maledetti –
che penetrano negli angoli remoti
di figure prosciugate e raggianti,
di esseri feriti e appassionati,
di anime diafane e febbrili,
incastonate in corpi divinamente sensuali
o orribilmente statici.
Viva i folli
che aprono la loro intima percezione
al più complesso coinvolgimento,
alla più alta rappresentazione dell’Esserci
e ascendono a ciò che esplorano
con dovizia di colori e sfumature,
incertezze e armonie,
contrasti e squilibri,
– energia vitale e segni indelebili –
che disegnano paradossali sogni
e magnifiche malinconie.
Viva i tetti del mondo dipinti dall’alba,
i lampi traslati,
le coste a strapiombo sul blu cobalto,
il glicine inebriante e il burlesco maggiociondolo,
i buffi ragni tessitori e le tane inesplorate dei lupi,
la grazia disarmante degli alberi
– baciati e bacianti –
le forzate grate dell’inferno e
gli stupori dei Viaggiatori senza tempo e senza posa.
Elma Makena Schippa, 12 Giugno 2018