GIOVEDI’ 9 AGOSTO: “Rotte mediterranee” con Moni Ovadia e Giovanni Seneca
Moni Ovadia e Giovanni Seneca lanciano la lunga volata finale dell’Anfiteatro Festival, che terminerà come di consueto il 15 agosto, con il loro (e degli altri straordinari musicisti) recital Rotte Mediterranee, su testi di Pedrag Matvejevic, Ivo Andric, Paolo Rumiz e suoi. Voce, musiche, canti, storie, una sorta di racconto per suoni, immagini e suggestioni su quelle che sono le culture mediterranee, le loro similitudini, la matrice comune stupidamente rinnegata dagli uomini. Sul palco anche la cantante italo algerina Anissa Gouzi, Gabriele Pesaresi al basso e lo straordinario Francesco Savoretti alle percussioni.
GIUDIZIO: Spettacolo raffinato, questo ideato da Giovanni Seneca e messo in scena con indiscutibile carisma da Moni Ovadia, cantore delle radici universali dell’umanità. Il mare Mediterraneo è il filo sul quale le culture si incontrano, si mescolano, si abbracciano nonostante si tenti di negarne e ostacolarne le dinamiche millenarie. Un inno alla fratellanza, alla pace, all’umanità, che è una e indivisibile. Una serata intima, ma dal colto respiro internazionale.
VENERDI’ 10 AGOSTO: “Suor Angelica – Cavalleria Rusticana”
Spettacolo insolito, due opere nella stessa serata, grazie alla “brevità” di Suor Angelica, di Puccini, e Cavalleria Rusticana, di Mascagni. Antonino Interisano, tenore e interprete di Turiddu in Cavalleria, ha dato brio ad una notte lirica tra luci ed ombre, insieme al soprano Anna Sanachina nelle vesti di Santuzza. Meno convincente nella sua globalità la rappresentazione di Suor Angelica, nelle cui vesti si è cimentata il soprano Maria Tomassi, avversata dalla gelida zia Principessa, Vessela Yaneva, grande presenza scenica.
GIUDIZIO: Se l’opera lirica deve essere il distintivo dell’Anfiteatro Festival, essendo oltretutto prodotta da Europa Musica, organizzatrice della manifestazione, lo dico con tutto il rispetto e la comprensione delle difficoltà di allestimento, non può essere portata in scena per la seconda volta consecutiva senza gli schermi per i sottotitoli (che autorizza tanta parte del pubblico a seguire il libretto sul proprio telefonino, insopportabile) e con gli inconvenienti tecnici che hanno molto disturbato questa serata. Spiace dirlo, ma si è avuta l’impressione di un affanno complessivo che non ha giovato allo spettacolo. Anche il disegno luci stavolta ha lasciato a desiderare. Una notte (spettacolo terminato alle 00,30!) sotto le aspettative.
SABATO 11 AGOSTO: “Nunsense – Le amiche di Maria”
Arriva all’Anfiteatro Festival uno dei musical off più riusciti e divertenti, con la qualità tutta italiana di un cast inossidabile con l’adattamento e regia di Angelini e Vergoni, una garanzia in questo campo. Scritto da Dan Goggin ancor prima del più celebre Sister Act, Nunsense è un vero gioiellino ed è stato il secondo musical della storia Off-Broadway con ben 8 anni continuativi in scena. Un cast di grande armonia, quello della Compagnia dell’Alba, sette ragazze eccellenti nel canto, nel ballo, nell’esecuzione delle semplici ed efficaci coreografie. La storia è quella di 7 suore che, impegnate in una serata al bingo delle Focolarine, scampano alla morte, causata da una letale zuppa di lumache al finocchio maldestramente preparata da Suor Giulia, fatale alle altre 52 consorelle del Certosino Zelo. Non disponendo dei soldi per seppellirle tutte, quattro delle decedute sono conservate in congelatore. Le sopravvissute organizzano allora una serata di beneficenza per reperire i fondi necessari al completamento del pietoso compito, affittando un teatro. In questo caso, l’Anfiteatro di Albano, dove le suorine intrattengono il pubblico in platea anche scendendo tra gli spettatori, rendendolo parte integrante dello show, mettendo tutti di buonumore. Riusciranno a trovare i fondi necessari? Il finale a sorpresa lo svelerà.
GIUDIZIO: Se in America i musical off sono straordinari, geniali per idee e ambientazioni, in Italia, ormai da diversi anni, la qualità dei nostri performer e registi è elevatissima. Nunsense (gioco di parole tra Nun – Suora e nonsense) ne è la prova. Un adattamento intelligente, sette performer che eccellono nel canto, nel ballo (anche classico e tap) e nella recitazione, in uno spettacolo estremamente gradevole, brioso e divertente. Tra momenti esilaranti e toccanti, le sette attrici mettono in luce anche tutta l’umanità dei loro personaggi, con i propri sogni, le piccole rivalità, le debolezze proprie di tutti noi e le dinamiche delle singole “chiamate”. Con tanti sorrisi. Dispiace per il non numeroso pubblico, ma mai come in questo caso gli assenti hanno avuto torto. Tanta qualità e una ventata di freschezza! Scelta azzeccatissima!
DOMENICA 12 AGOSTO: “Saodaj” in concerto
Un sorprendente gruppo proveniente dall’isola de La Reunion, nell’Oceano Indiano, che in Francia è molto seguito e apprezzato, approda nel suo tour all’Anfiteatro Festival, oculata scelta artistica del suo Direttore. Suoni ancestrali, strumenti degli aborigeni australiani che si mescolano a sonorità elettroniche, in un mix modernissimo, giovane, eppure antico. Straordinari musicisti come Jonathan Itèma e Frèdèrick Cipriano, Anthony Sèry, con le voci e i virtuosismi vocali e strumentali delle sensuali Marie Lanfroy e Melanie Bourire, hanno dato vita ad un concerto estremamente raffinato e coinvolgente, perfetta sintesi tra musica etnica e contaminazioni internazionali.
GIUDIZIO: Il Direttore lo dice da anni, che un Festival che si rispetti deve proporre ciò che non si conosce, scovarlo e portarlo sul palco. Operazione riuscitissima con i Saodaj, che davanti ad un pubblico di pochi ma curiosissimi (vivaddio) spettatori, hanno incantato i presenti con sonorità ipnotiche, che ci hanno fatto viaggiare verso terre e culture lontane da noi. Un concerto ad altissimi livelli, che allarga gli orizzonti, bellissimo!
Il Festival prosegue ancora per tre giorni, fino a mercoledì 15 agosto, ultimo spettacolo con Giobbe Covatta e la sua “Divina Commediola”.
Paolo Leone