Il Napoli Film Festival (24 settembre – 1 ottobre) giunto alla sua ventesima edizione è una manifestazione di respiro internazionale con Paolo Genovese, regista del fenomeno cinematografico mondiale “Perfetti Sconosciuti”, cinque concorsi con opere provenienti da diversi Paesi, omaggi a grandi autori e retrospettive dedicate a Ingmar Bergman, Bruno Dumont e Andrzei Wajda.
In tutti questi anni la manifestazione ha mantenuto la sua vocazione di luogo di scoperta di giovani talenti e di vetrina per un cinema di qualità, che spesso non riesce a raggiungere il pubblico italiano e in particolare quello napoletano. Altro obiettivo del festival è sempre stata la riscoperta dei grandi autori.
Dunque tutto nasce per far appassionare il pubblico al cinema nostrano, ormai sempre più bisfrattato e snobbato dagli stessi italiani che ad esso preferiscono pellicole americane. Il festival invece vuole nobilitare agli occhi dei miscredenti il cinema made in Italy e soprattutto quello made in Naples. Tutto questo lo si fa, dando voce ai giovani artisti, registi, sceneggiatori del nostro Paese seguiti e guidati anche dalle certezze dello spettacolo. Quest’anno il livello dei corti di fatto è stato davvero molto alto.
Il Napoli Film Festival è organizzato dall’Associazione Napolicinema con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac), Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), Ambasciata di Francia in Italia, Consolato Generale della Repubblica di Polonia, Regione Campania, Comune di Napoli, in collaborazione con Institut Français Napoli, Instituto Cervantes Napoli, Goethe Institut Neapel e le Università Suor Orsola Benincasa, Federico II e L’Orientale.
Da segnalare tra i tantissimi eventi offerti negli otto giorni di festival sicuramente l’incontro del 29 settembre al Cinema Hart con l’attore romano Marco Giallini, che si divide con successo tra il grande e il piccolo schermo, nell’ambito di CineCoktail, il format di successo ideato e condotto dalla giornalista Claudia Catalli. Attualmente sul set con Valerio Mastandrea per “Domani è un altro giorno”, storia di una grande amicizia diretto da Simone Spada e a ottobre in tv su Rai Uno nei panni del vicequestore “Rocco Schiavone” per la seconda stagione, l’attore romano introdurrà la proiezione di “Io sono tempesta” di Daniele Lucchetti, in cui è protagonista con Elio Germano. L’attore ha coinvolto il vasto pubblico con la sua forza e la sua ironia.
L’evento che ha concluso la manifestazione invece è Il Progetto I’ts time to….(è tempo di…) che nasce proprio per contrastare il fenomeno sempre più dannatamente insistente della violenza sulle donne, affrontato in questo caso attraverso varie iniziative culturali tra le quali una programmazione cinematografica selezionata, accompagnata dall’ incontro con attrici e donne di spettacolo per riflettere insieme sulla strategia da seguire per contrastare la violenza maschile, uno degli ostacoli principali all’ uguaglianza e al godimento dei diritti umani della popolazione femminile. È perciò arrivato il tempo di denunciare, ma anche di educare ai sentimenti con la complicità dei volti e delle voci di protagoniste del cinema italiano. Come è noto il film di Giordana Nome di donna del 2018, interpretato da Cristina Capotondi, racconta la storia di Nina trasferitasi a Milano in un piccolo paesino della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante nel quale però si nasconde un torbido segreto. L’attrice dotata di grande bellezza e di grande fascino e seduzione e soprattutto di grande intelligenza è senza alcun dubbio un volto più che adatto per simboleggiare e raccontare la forza delle donne.
Marco Assante