In occasione delle repliche milanesi de Nel Nostro Piccolo, il nuovo spettacolo di Ale e Franz, in scena al Teatro Nuovo di Milano, abbiamo incontrato i due protagonisti e co-autori, con Alberto Ferrari ed Antonio De Santis. Gentilissimi e molto disponibili, simpatici come sul palco, ci accolgono nella platea del Teatro Nuovo, ancora vuota, prima di una delle repliche.
Innanzi tutto grazie per il vostro tempo. Poi la domanda di rito: cosa andremo a vedere questa sera?
Ale Uno spettacolo comico nostro ultimo, ovviamente come lo definiamo noi due, lo spettacolo della maturità, è lo spettacolo più bello che abbiamo fatto finora, ed aspettiamo tutta Milano che venga a vederci.
Sicuramente sarà così. E’ un testo scritto da voi: qual ’è questo vostro “piccolo”?
Franz Il piccolo siamo noi, noi rispetto alla grandezza di Gaber e Jannacci, insomma, rispetto al loro grande modo di fare questo lavoro. Loro per noi sono stati un’ispirazione, abbiamo preso le loro musiche ed abbiamo scritto un epilogo ed un prologo alle loro storie, quindi abbiamo romanzato, teatralizzato quello che, a nostro modo di vedere, loro poi hanno raccontato nelle canzoni, è un lavoro automatico, loro non lo sanno, ma li abbiamo tirati dentro, però siamo convinti che piacerebbe anche a loro, perché ce l’hanno detto i figli di entrambi, quindi siamo contenti.
Quindi c’è anche del musicale.
Franz E caspita, sì. (indica gli strumenti della band in bella vista sul palco, NDR), non è uno scherzo!
Ale Sì, ci sono quattro elementi, batteria, basso, chitarra e tastiere, e diamo un nome a questi strumenti: sono alla batteria Marco Orsi, alla chitarra Luigi Schiavone, al basso Fabrizio Palermo e Francesco Luppi alle tastiere.
Invece cosa c’è di voi, di quello che il pubblico ama, dei vostri personaggi classici, storici?
Franz No, ecco dei personaggi storici non c’è nulla, anche perché in teatro bisogna voltare pagina e ricominciare. L’unica cosa sono i Vecchietti, che abbiamo tenuto più che altro perché raccontano Milano, quindi non li abbiamo tenuti perché non avessimo materiale, ma li abbiamo tenuti perché ci piaceva che due anziani vedessero Milano che cambia, vedere come la raccontavano, quindi erano molto funzionali. Per il resto no, ma questa è una cosa che facciamo in ogni spettacolo, giriamo pagina e ricominciamo, anche per rispetto al pubblico, innanzi tutto per rispetto a noi stessi, poi, per rispetto al pubblico che non riveda cose. Bisogna sempre ricominciare, questa è la sfida nuova che ci attende ogni volta che si inizia un percorso teatrale nuovo.
Quindi è anche un omaggio a Milano.
Franz Sì, non è un vero e proprio omaggio a Gaber e Jannacci, perché come ho detto i testi sono nostri, è davvero una collaborazione, noi lo consideriamo un lavoro fatto insieme, abbiamo preso quello che loro hanno fatto e l’abbiamo usato come stimolo per andare avanti, nel nostro stile, a nostro modo, con le nostre corde, con grande rispetto alla loro genialità.
Ale Siamo un po’ mixati, diciamo. E’ un po’ un citare per non dimenticare.
Voi poi siete milanesi, quindi stiamo parlando di due colossi, per tutta l’Italia, ma per Milano in particolare. Come pensate che un pubblico di altre città possa reagire a questa sorta di omaggio a Milano che avete fatto?
Ale Non abbiamo avuto difficoltà, nel senso che questo è la seconda ondata di tournée, quindi siamo già stati in altre città e lo spettacolo è sempre andato molto bene. Poi abbiamo il vantaggio che comunque citiamo due persone che sono conosciute da decenni e non è una novità, abbiamo questa fortuna.
Prossime date?
Franz Ma sai che io non le so…
Ale Abbiamo Piacenza nel’immediato appena finito Milano…
Franz Andiamo a Schio, Trento, Modena, Asti… Sono tante! Io poi vivo di settimana in settimana…
Ale Sì, anch’io!
Franz Le affronto una settimana alla volta, però giriamo tanto, anche perché adesso abbiamo pubblicato la prima parte, poi andremo anche al Sud, andremo in Calabria, in Puglia, probabilmente in Sicilia, stanno ancora definendo alcune cose, però giriamo tanto, siamo molto contenti.
Ale Sì, abbiamo date fino a febbraio-marzo.
E dopo?
Ale Poi il nostro format di improvvisazione che sarà su RAI 2. Abbiamo già registrato.
Quindi almeno fino all’estate vi vediamo.
Ale Più o meno…
Franz Mah, speriamo anche dopo l’estate. Se il Signore vuole, speriamo di andare avanti ancora un po’, dai, almeno uno dei due… Con tutti i giovani…
Ale …Almeno che non ci chiami insieme!
Franz Così che l’altro possa continuare con il repertorio con un altro! Con un sosia!
Ale Finire la tournée almeno…
Franz E’ che lui (indica Ale, NDR) un sosia mio lo trova senza grossa fatica, io un sosia tuo (ad Ale, NDR) dove lo trovo?! Non lo trovo facilmente!
Chiara Pedretti