Attrice e cantante lirica. L’arte le scorre nel sangue, parte del suo dna. Una laurea in Lettere, corsi al Conservatorio e specializzazioni nella recitazione le hanno permesso di compiere il salto di qualità. A 42 anni, Anna Giarrocco è pronta ad andare nuovamente in scena. Puntigliosa e critica come si addice al segno della Vergine, stavolta il suo spettacolo si prospetta travolgente e dirompente. “Mi piace lavorare sodo per ottenere i risultati a cui aspiro” racconta badando al sodo come è tipico della gente di porto del capoluogo ligure. In più, in arrivo c’è un nuovo grande traguardo. Nelle sale italiane è da poco uscito “Terror Take Away”, per la regia di Alberto Bogo, film in cui sia Anna che il compagno Andrea Benfante interpretano un ruolo tutto da guardare. Ma non è finita qui, perché la coppia è pronta per mettere in scena altri due spettacoli. Uno è “John Lennon in His Own Write”, un lavoro tutto dedicato ai racconti, filastrocche, poesie del grande musicista, e che porta alla luce un suo aspetto più inedito. La prima nazionale sarà sabato 3 novembre al Teatro Garage di Genova. L’altro “ A DUE” è un testo di drammaturgia contemporanea scritto da Anna, uno spettacolo drammatico che analizza le problematiche di una coppia nella vita e sulla scena. “Potrebbe sembrare autobiografico ma vi assicuro che non lo è! – racconta – Abbiamo grandi progetti per questo lavoro che debutterà il 24 novembre al Teatro Sipario Strappato ad Arenzano”.
Insomma, un mese di novembre sulla cresta dell’onda.
Diciamo che dietro la mia apparenza calma e pacifica si nasconde una persona molto emotiva che si emoziona facilmente, un po’ come i bambini. Una mia caratteristica è di essere a volte “sulle nuvole”, e il personaggio della svampita dolce e ingenua alla Marilyn, mi calza a pennello. Allo stesso tempo però sono molto maschiaccia e androgina, forse anche perchè sono alta e magra con i capelli corti?
Lasciamo un attimo la scena: chi è Anna Giarrocco?
Sono una persona di buon carattere, molto adatta per le pubbliche relazioni, empatica e anche un po’ buffa, tutte caratteristiche che in scena mi aiutano molto! Le mia passioni oltre il mio lavoro sono visitare posti nuovi, città, musei, e poi leggere leggere e leggere tutto il giorno… romanzi, biografie e anche guardare film! Mi piacerebbe tantissimo anche saper danzare, ma non ci ho mai provato, chissà forse è arrivato il momento!
Come nasce la passione per il teatro?
Fin da quando ero una bambina ne sono stata affascinata. All’epoca mi aveva colpito il film “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli a tal punto che continuavo a guardarlo e a riguardarlo e a ripetere allo specchio le battute di Giulietta ma anche quelle di Mercuzio. Allora mia mamma capì che era giunto il momento di portarmi ad un corso di teatro per bambini, da lì è cominciato tutto.
Ed è continuato fino ai 24 anni…
Quando, in concomitanza di un periodo particolarmente difficile della mia vita, ho deciso di cambiare rotta e mi sono improvvisamente appassionata alla lirica. Ho studiato canto per tanti anni sia a Genova che a Milano e ho lavorato per un po’ sia come solista e anche come artista del coro soprattutto nel Circuito Lirico Lombardo, un’esperienza che mi ha permesso di conoscere grandi registi quali Leo Muscato. Intanto avevo lasciato da parte la recitazione, ma il primo amore non si scorda mai e la passione del teatro mi ha lavorato dentro per anni…
Fino a che non hai trovato l’amore…
E la cosa curiosa che mi ha fatto rimettere in gioco come attrice è stato proprio l’amore! Sì perchè quando avevo 24 anni, cioè proprio nel momento in cui avevo deciso di dedicarmi solo al canto, ho conosciuto ad un provino l’attore Andrea Benfante, col quale sono subito diventata grande amica e che mi voleva già scritturare per una parte in un suo spettacolo, ma all’epoca avevo rifiutato. Poi sono passati tanti anni ma noi non mai ci siamo persi di vista, anzi abbiamo spesso lavorato insieme nelle Operette, fino a che nel fatidico 2011 la nostra amicizia si è trasformata in un grande amore e da quel momento anche l’amore per la recitazione, che non mi aveva mai abbandonato, mi ha travolta completamente tanto da dedicarmici di nuovo anima e corpo.
Con il tuo compagno nasce anche una favolosa creatura artistica.
Abbiamo fondato nel 2014 “Il Teatrino di Bisanzio”, la nostra mini compagnia e portiamo in giro i nostri spettacoli. Il nostro intento è quello di imporci come duo, come quelli di una volta. Il nostro è un teatro “vintage”, ci piace lavorare su tematiche retrò reinterpretate a modo nostro per raccontare un mondo che non deve essere dimenticato, ad esempio come il grande Varietà italiano del secolo scorso, Stanlio & Ollio, ecc…
Un’altra annata da ricordare è il 2016.
Quando abbiamo realizzato uno spettacolo sulla figura di Betty Boop che poi è un pretesto per parlare della mitica Hollywood tra gli anni ’20 e gli anni ’40 e dello sfruttamento della donna nello star system.
Ma il 2018 non vuole essere da meno.
Progetti che bollono in pentola ce ne sono e tanti, in questo lavoro per riuscire a cavarsela bisogna continuamente inventarsi cose nuove e re-inventarsi, rinnovarsi, crescere e studiare, insomma essere sempre a mille! Il progetto a cui tengo di più è la realizzazione di un lungometraggio tratto dallo spettacolo “A DUE” di cui parlavo prima, stiamo già lavorando con altri collaboratori alla sceneggiatura. Poi spero davvero che il film TERROR TAKE AWAY porti a tutti noi nuove opportunità.
Com’è stata l’esperienza del grande schermo?
Sul set ho trovato veramente un ambiente fantastico sia dal punto vista professionale che umano, ho conosciuto persone splendide a cominciare dal regista Alberto Bogo, un amico vero, che non ringrazierò mai abbastanza per avermi dato questa opportunità, un regista talentuoso e visionario che sta facendo molto parlare di sé… e se andrete a vedere il film lo capirete! Per non parlare del cast e della crew: tutte persone che si meritano veramente il meglio da questa professione. E’ la prima volta che partecipo ad un lungometraggio, ho fatto molti corti, video, dei format televisivi e alcuni spot, e quindi il mio prossimo obiettivo è di poter interpretare un personaggio più complesso e drammatico sul grande schermo.
Naturalmente, senza trascurare il teatro.
Un altro progetto è approfondire con Andrea la strada del cabaret che abbiamo cominciato a bazzicare da quasi due anni col nome di “Io & Lei” ma dove IO sono io e lui è LEI!
Che rapporto hai con i social?
D’amore e d’odio: d’amore perché mi rendo conto della loro importanza e di quanto servono, d’odio perché non mi sento molto “tecnologica”! Il mio canale è quello del Teatrino di Bisanzio…
Luca Fina