Roma, Teatro Golden, dal 5 al 24 febbraio 2019
Si ride a denti stretti con Cotto e Stracotto, il nuovo spettacolo con Marco Falaguasta, in scena dal 5 al 24 febbraio al Teatro Golden di Roma, ma si ride. O forse si dovrebbe piangere, visto l’argomento così ben trattato in questo bel testo firmato a quattro mani con Alessandro Mancini. La nostra burocrazia, di cui vengono evidenziate in maniera grottesca, ma non troppo, tutte o quasi le trappole, scherzando ma fino a un certo punto su un sistema surreale ma soffocante, può annientare il cittadino che tenta di svolgere onestamente una qualsiasi attività. Ci cuociono a fuoco lento, appunto, cotti e stracotti. Risultato? Ci si arrende all’evidenza, ci si abitua, che tanto è così e non c’è niente da fare, si cura l’orticello di ciò che abbiamo senza scaldarsi più di tanto. Anestetizzati, amara verità. E allora ridiamoci su, direte voi, e tutto passa. Non è proprio così nel caso di questo spettacolo a cui Marco Falaguasta, insieme alla brava Sara Sartini, dona voce e corpo con una verve rabbiosa che sorprenderebbe chi non avesse seguito il suo mutamento artistico in questi anni e che scaturisce, sul palco, dal primo incontro con Tiziana Foschi, bravissima regista, moderna e innovativa, attenta a valorizzare ancor di più i testi, a dare alla scena una forza e una “fisicità” che in Marco trova il suo terminale. Cotto e stracotto ha la forza della stand up comedy che non dimentica però il teatro nella sua forma, uno spettacolo di denuncia schietta, che nasce dall’esasperazione di tutti i giorni dei cittadini in genere e di quelli romani in particolare, per uno Stato patrigno perso nei mille cavilli e in una incomunicabilità terribile tra i suoi stessi apparati, che perseguita gli utenti costretti a soluzioni grottesche ma assolutamente vere. C’è però un forte e potente messaggio di fiducia nei confronti delle nuovissime generazioni, nella loro capacità di far numero, in perenne connessione, che forse avrà la capacità di sovvertire il pachiderma burocratico. Forse.
Non è facile per me scrivere di Marco Falaguasta, a cui mi lega un affetto cresciuto negli anni e una stima reciproca nel confronto schietto. Sono però felice di aver assistito all’inizio della sua mutazione, da attore brillante in commedie a monologhista di gran carisma e presa sul pubblico, iniziata qualche anno fa, con una veemenza che stupisce anche me. Che sappia reggere la scena in quasi totale solitudine non è più una novità, ma in Cotto e Stracotto esprime una rabbia, seppur col sorriso (suo e degli spettatori), autentica. Pienamente consapevole del suo nuovo ruolo, ammalia il pubblico coadiuvato da Sara Sartini, perfetta e simpaticissima nei diversi personaggi “burocrati” vessatori che interpreta con leggerezza e ironia, bravissima anche lei. Marco, in grande forma, coinvolge il suo pubblico, lo scuote quasi prendendolo per il bavero, e mostrandogli tutta la rassegnazione, nostra e sua. Spettacolo divertente, dal grande ritmo, mai banale, con cui c’è tanto da riflettere sulla nostra condizione di “sudditi”. Ridendo si, ma amaramente, perché ci sarebbe davvero poco da ridere. Contenuti, brillantezza, ritmo, non perdetelo.
Paolo Leone