Al Teatro de’ Servi di Roma, fino al 17 febbraio 2019
Mettere al mondo figli oggi è un atto che richiede grande coraggio e responsabilità vista la mancanza di lavoro, la crisi economica recessiva che stiamo attraversando per non parlare di quella d’ideali e valori che spesso provocano profonde fratture,delusioni e preoccupazioni nelle famiglie per le scelte sbagliate e le vie pericolose che imboccano i ragazzi, correndo seri rischi. Sul delicato rapporto generazionale ha voluto portare l’attenzione la nuova commedia, apparentemente leggera, divertente e sbarazzina di Fabrizio Nardi, Nico Di Renzo (Pablo e Pedro) dei giovani della compagnia ”I pezzi di Nerd” intitolata ”Genitori in affitto” in cui tre fratelli sono rimasti padroni della casa di famiglia per essersene andati i genitori dopoché si sono separati. Rimasti liberi di fare i loro comodi e d’agire a piacimento,decidono di ristrutturare la magione per renderla più accogliente e rispondente ai propri bisogni. Sono ancora in via di formazione psichica,ricerca d’inserimento sociale con una specifica occupazione che li realizzi: Agostino Agostinelli è un infermiere dalle ambizioni mediche represse ed amante dei giochi di parole; Flavio soffre di narcolessia ed è il più piccolo dei tre ancora imbelle ed inetto, mentre Giancarlo vuole aspirare ad andare come diverso ad ”Uomini e donne”di Maria DE FILIPPI per fare il tronista. Non dispongono di molti soldi e dunque chiamano il muratore GIOVANNI, interpretato da un sussiegoso Michele Iovane, che vuole essere riconosciuto come pittore per la sua genialità inventiva nella riverniciatura della casa,per cui suggerisce il giallo miele,sul cremisi,al posto di quello antico.Tutto il teatro è stato trasformato in un cantiere con cartelli e nastri protettivi in sala, nel foyer e spazi attigui,ma la casa deve essere pure pulita ed ordinata e perciò viene assunta la colf Rosy, incarnata dalla bella e dolce bionda Lorenza Giacometti, che dopo aver tentato molti lavori ha dovuto rinunciarvi per la nascita del piccolo Leonardo. Tra diverbi, liti e contrasti, tutto sembrerebbe mettersi per il meglio, che arriva una minacciosa telefonata che preannuncia il fatto che i genitori stanno per risposarsi.Questo getta lo scompiglio tra i ragazzi che,con l’aiuto di GIOVANNI e ROSY nei panni dei genitori,studiano la metodologia per farli litigare di nuovo.Mettendoli a capotavola e disturbandoli con parole chiave, e complici, come crema e stracchino,elementi genetici neutri rispetto agli altri formaggi etichettati.Giocando e provando mosse e contromosse per far saltare il temuto pericolo,riconoscono che in fondo sono loro gli egoisti e la causa della perdita della pace domestica.Allora il giorno dopo quando arriveranno i genitori come finirà? Per chi non andrà al Teatro dei Servi,rimarrà ben curato dal regista Fabrizio Nardi,uno spettacolo esilarante mancato, con uno stratagemma conclusivo ”ex machina” Euripideo ignorato e solubile,l’intricata piece.Un plauso ai tre dinamici giovani, JEY libertino catering ospedaliero oltrechè paramedico,Mirko Cannella nei panni dell’addormentato Flavio, nonché Nicolò INNOCENZI quale gay alle prese con continue prove di maglie e camicie.
Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini