Il testo “Con la luce negli occhi”, edito da Skira-Milano nel 2017, esprime, in modo essenziale, la sua particolare capacità di analisi attraverso lo strumento fotografico.
I lavori qui riportati sono peraltro oggetto di una attenta introspezione critica a cura di Catia Zucchetti e Marina Itolli.
La Zucchetti delle inquadrature di Gabbana sottolinea quella “costante presenza della luce che rende tutto misterioso ed affascinante” e che, quindi, fa emergere in pieno la profonda cultura di questo artista.
Marina Itolli coglie, invece, il “misterioso” di Gabbana, laddove esalta delle due opere “L’eterno presente estetico… la celebrazione della fotografia come istinto puro… uno spontaneismo non mediato da sapere fotografico, dove la straordinaria tecnica migliorata da decenni di prove ed esercizi, arriva ad annullarsi lasciando il posto solo alla forza dell’intuito e della visione.”
Una riflessione, in sintesi, è d’obbligo: tutte le immagini di Gabbana potrebbero leggersi alla luce delle invarianti letterarie indicate da Calvino e che, tradotte in fotografia, possono offrirci leggerezza, rapidità, dinamismo ed assenza totale di inutili sovrastrutture.
Il tutto è condensato in una proposta artistica di esaltante liricità.
Maria Laura Perilli