Al Teatro ambra Jovinelli di Roma, fino al 10 marzo 2019
Come si sa, le persone di mezza età e la società meno colta hanno grosse difficoltà con il mondo virtuale ed informatico, non sapendo usare gli apparecchi informatici e social per restare a passo con i tempi in cui s’aboliscono sempre più i rapporti diretti e la corrispondenza, i lavori cartacei. Su questa problematica ha posto la sua attenzione la scrittrice Cristina Comencini. Protagonisti straordinari emotivamente coinvolti e ben immedesimatisi nei personaggi sono il prof. Giuseppe esperto di storia contemporanea e poco o nulla pratico con i computer, mentre la moglie Sabina è redattrice d’una rivista femminile ed è in grado di utilizzare bene i network. Interpreti di tali due figure agli antipodi sono Maurizio MICHELI e Iaia Forte, che disegnano bene i loro tipi nel lussuoso salotto di casa creato da P. Comencini con vivaci discussioni con i loro due figli Antonio e Clementina. Il primo riceve chiarimenti ed aiuti per i compiti e le vicende contemporanee dal padre che scopre segreti psicologici, mentali, deontologici e sessuali del ragazzo reso con estrema vivacità da Nicola Ravaioli che sostiene che loro hanno relazioni carnali con le loro amiche a turnazione,senza un vero rapporto che invece il genitore gli mostra nel romanzo di W. Goethe: “I dolori del giovane Werther”. Il docente non rimane troppo sorpreso ed incomincia ad aprirsi alla realtà innovativa dei tempi nostri, mentre la mamma viene sconvolta dalla figlia che,lasciato il fidanzato Davide, s’è messa a convivere civilmente con Lorena, sua collega d’università in cui ella è assistente di storia dell’arte. Alla fine la famiglia assorbite le reciproche denunce comportamentali,diverrà centro d’amore per la piccola creatura, provando ad essere alternativa secondo i pacs, alla normale cellula primaria costituzionale.
Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini
