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Carrozzeria Orfeo ritorna a Trieste con il sorprendente Cous Cous Klan

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Assicurazioni Generali. Dall’11 al 12 marzo 2019

Con “Cous Cous Klan” la compagnia Carrozzeria Orfeo, presente con successo per il terzo anno consecutivo nel cartellone del Rossetti di Trieste, propone una serie pirotecnica di capriole emozionali che il pubblico ha seguìto coinvolto, affascinato e divertito; si ride moltissimo, grazie a una comicità che si rivela terapeutica come una bottiglia di disinfettante bruciante, versata con generosità sopra un’ampia ferita aperta di cui non si avverte la presenza.

Si viene messi a nudo e posti di fronte a uno specchio impietoso che mostra in ogni dettaglio dove stiamo andando a livello di relazioni umane, senso civico, rispetto verso noi stessi e gli altri; ogni ipocrisia malevola di cui siamo allo stesso tempo vittime e carnefici sono lì, davanti a noi, in tutta la loro potenza distruttiva, ma è uno specchio particolare, una superficie riflettente capace a sua volta di guardarci, di osservarci e, nonostante tutto, di abbracciarci con un affetto sincero che si nutre di una ruvida ma tenera benevolenza.

Ciò che forse colpisce di più è proprio questa rara capacità di essere politicamente scorrettissimi, non avere in apparenza alcuna considerazione per niente e per nessuno, risultando però rispettosi e attenti nel modo più luminoso.

I sei interpreti propongono un umorismo travolgente che con amore ci prende a schiaffi per scuoterci, invitandoci a fare a pezzi gli stereotipi e i pregiudizi più tipici ed eclatanti assieme a quelli più inconsapevoli e mascherati.

Non si tratta di un divertimento fine a se stesso e a fondo perduto, tipico di una certo spirito al momento liberatorio, ma superficiale nella sostanza. Questo lascia un segno profondo. Da esso usciamo diversi perché i sei personaggi ce la mettono tutta per ottenere questo risultato, riuscendoci con successo.

Tre fratelli vivono ai margini della recinzione che li separa dal mondo dei “vincenti”: sono Caio (Massimiliano Setti, ex prete depresso e nichilista), Achille (Alpeh Viola, gay sordomuto costantemente in guerra contro il mondo) e Olga (Beatriche Schiros, cinquantenne con un aborto rimpianto alle spalle); in una roulotte accanto, fatiscente come la loro, vive Mezzaluna (Pier Luigi Pasino, musulmano, immigrato clandestino, che sogna la regolarità di un permesso di soggiorno); vengono raggiunti da Aldo (Alessandro Federico, pubblicitario rampante caduto in disgrazia a causa di un “errore” non da poco) e, successivamente, da Nina (Angela Ciaburri, giovane apparizione che cerca di coinvolgere gli altri in una vendetta ingegnosa e potente, possibile occasione di riscatto per tutti).

Il testo, costruito in modo magistrale grazie a una struttura interna drammaturgicamente perfetta, è dotato di un ritmo rapido dalla tensione sempre alta, due ore di spettacolo senza intervallo di gran movimento in scena con un costante fuoco di fila, attraverso il quale valanghe di parole sono letteralmente sparate a raffica su di un pubblico incantato ad ascoltare, partecipe e attento a non perdersi la pur minima battuta e che dimostra chiaramente di apprezzare questa deflagrazione continua contro i sensi colpiti, ma sempre più vivi, vigili e all’erta dal principio alla fine.

Tutto ciò non provoca assuefazione, anzi. E neppure sazietà: alla fine, dopo i lunghi e meritati applausi se ne vorrebbe ancora un po’, sapere cosa succederà agli stralunati personaggi che fino a poco prima si erano scontrati, avevano litigato fra loro tentando di distruggersi reciprocamente e pure di proteggersi con violenza disperata, recuperando poco a poco una perduta capacità di amarsi, trovando in qualche modo il giusto risarcimento all’inevitabile prezzo pagato da chi viene colpito duramente e senza pietà.

Si desidera vederli ancora per un po’ maneggiare irresponsabilmente delle vere e proprie bombe a mano verbali costruendo in discordante armonia uno spericolato esercizio di giocoleria concettuale ruvida e solo apparentemente scomposta, nel quale si cela un disegno progettuale bellissimo, originato un amore sconfinato per l’Uomo.

Il gruppo intero si è mosso per tutto il tempo con la tranquilla padronanza dell’acrobata che volteggia assieme al resto del gruppo al trapezio creando incredibili evoluzioni nel vuoto senza alcun timore, certo della presa sicura dei compagni.

Nulla del genere può avvenire senza un lavoro profondamente corale, concreto, sincero e quotidiano.

Paola Pini

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Assicurazioni Generali
11 e 12 marzo 2019
Cous Cous Klan
drammaturgia di Gabriele Di Luca
regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
con Angela Ciaburri (Nina), Alessandro Federico (Aldo), Pier Luigi Pasino (Mezzaluna),
Beatrice Schiros (Olga), Massimiliano Setti (Caio), Aleph Viola (Achille)
voce fuori campo Andrea Di Casa
musiche originali Massimiliano Setti
scene Maria Spazzi, assistente alle scene Aurelio Colombo
costumi Erika Carretta
luci e direzione tecnica Giovanni Berti, allestimento Nicolò Ghio illustrazione Federico Bassi
foto di scena Laila Pozzo
organizzazione Luisa Supino, ufficio stampa Raffaella Ilari
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
in coproduzione con Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Eliseo
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, La Corte Ospitale – residenze artistiche

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