Al Teatro Vittoria di Roma, fino al 24 marzo 2019
Finora conoscevamo le massime, gli aforismi, in due battute di A. Campanile, le sit-com televisive di “candid camera” per burlarsi di qualcuno, adesso sappiamo che vi sono pure le sfiziose ”short comedy” teatrali di Edoardo Erba, per cui bastano due attori brillanti ed un’idea tratta dal vissuto quotidiano e sviluppata sinteticamente per un piccolo florilegio di sketch da palcoscenico. Qui l’ispirazioni sono ben nove per dieci minuti ciascuna e dunque deriva un ora e mezza di spettacolo, più o meno geniale nelle diverse circostanze, per i brillanti attori Massimiliano Franciosa e Claudia Crisafio che si calano nei diversi personaggi con abile maestria espressiva e politonalità fonetica.Tra una scenetta e l’altra vi sono immagini bianche e nere oppure a colori sullo sfondo, tra cui paesaggi,combattimenti aerei,nature morte, oppure in maggior risalto la squadra del ’70 ai Mondiali in Messico e la drammatica visione dagli “uccelli” di Hitchcock con i corvi neri che assalgono i cittadini in fuga sulla costa. Trascinata dalla drammaticità ludico liriche delle sequenze, la rappresentazione si dipana tra pezzi forti a tinte fosche e momenti comici, tra i quali ricordiamo la segretaria che fa da spalla ad un serial Killer aziendale che vuole uccidere i bambini per coinvolgere con più spessore emotivo i cittadini, vi è anche la malata terminale che va incredibilmente a comprare una fuori serie non avendo patente; una coppia dialoga tentando di legarsi maggiormente e lei crede che lui stia per chiederle di sposarla,ma lui inaspettatamente le rivela d’essere gay da 30 anni e stare con Pietro.Due amici rivedono in flash-back, la semi-finale Italia-Germania del ’70 ed il risultato incredibilmente varia nei supplementari dal 4 a 3 per noi con il meraviglioso gol dell’abatino Rivera al 3 a 4 per gli Alemanni. Non manca l’incursione di Paperino tra due malati sullo sfondo in ospedale,le farfalle calano dal cielo come insetti ed una studentessa corteggia il suo docente, applaudendolo insistentemente durante una sua relazione.Franciosa e la Crisafio fanno a gara nel passare con veloce trasformismo da un soggetto all’altro e le loro battute stravaganti e spiritose contribuiscono al massimo all’effervescenza sensitiva del lavoro con risate” a go-go”. Il tempo non va solo in metro,come s’è provato sperimentalmente in fisica pochi giorni fa,bensì anche avanti. Il surreale travolgente regna sovrano nelle mute vicende ed il successo si rinnoverà fino a domenica 24/03 per la regia di M.AVOGADRO.
Giancarlo Lungarini