Spesso il complesso del presidente Betturri è stato capace di dilapidare nel girone di ritorno quanto aveva faticosamente costruito con difficoltà di manovra,schemi approssimativi e primi tempi abulici rispetto ad un più brillante primo periodo all’andata in cui aveva accumulato un largo vantaggio in classifica e media Inglese sul Lanusei, che oggi è al sicuro al comando dopo il brioso e positivo, costante rendimento lusinghiero, se si escludono le sconfitte interne con l’Avellino ed a Cassino. Contro l’Anzio, ultimo in classifica ed ormai condannato, essendo ad otto punti dalla penultima, mister Perrotti non s’attendeva una gara ostica e con eccessivi pericoli di sorta, per cui ha cambiato ancora una volta formazione per il turn over in vista del recupero d’Albano per il rinvio il 17 della partita con l’albalonga dopo la rappresentativa fermata nel torneo di Verona dalla giovanile dell’inter. Infatti nel primo tempo,lasciati dunque Tajarol e Lucchese in panchina con Lorusso ancora fermo per squalifica, i locali amaranto hanno dominato con Capodaglio in cabina di regia per i suggerimenti a Panico, RENZI e Cardillo, che si muovevano bene e rapidamente su tutto il fronte d’attacco. Perciò, dopo aver corso un riso in apertura con Prandelli che sparava alto da due metri su traversone di STERPONE, all’oricucci impegnava Rizzaro con un tiro al volo a mezz’altezza respinto in tuffo e poi al 16° Capodaglio serviva centralmente Cardillo che scartava l’estremo difensore tirrenico ed appoggiava all’occorrente Renzi che sbloccava il risultato.L’undici rionale continuava a manovrare in scioltezza ma Renzi era troppo egoista nel cercare con tiri fuori misura la doppietta personale e poi i Quiriti sovente si facevano prendere d’infilata,commettevano ingenuità difensive e per poco non subivano il pareggio da Prandelli che su ottima imbeccata calciava fuori di misura da centro area.In risposta Panico sbagliava la conclusione su errore difensivo dell’ANZIO. Tuttavia al 45°su cross da sinistra di Panico il Capitano Sfanò infilava con una splendida semi rovesciata, dopo la doppietta siglata con il Ladispoli.La ripresa sembrava non dover riservare scossoni ed invece i rionali si sedevano,allentavano la pressione e scendevano di ritmo,permettendo al 55° a Prandelli di riaprire su mischia in area la contesa dopo una fuga incontrastata di Di Palma sulla destra. A quel punto anche i migliori entravano in apprensione,subentrava la paura di non farcela e L’Anzio assumeva coraggio e baldanza,non avendo nulla da perdere,tanto da sorprendere centralmente la difesa romana ed incamerare una serie di punizioni dal limite decretate dall’arbitro Faraon di Conegliano nella marca trevigiana,dove è nato l’astro ex juventino DelPIERO.Mister Cesarini aveva inserito insieme al 18° per Buongarzoni, mentre Perrotti aveva costituito Renzi, Riccucci e Cardillo con Larosa, Lucchese e Tajarol, avendo intuito il pericolo sulla spinta di Prandelli, Malerba, Sterpone, Bozo e Ludovisi,i più incisivi e smaglianti dei marittimi.IL temuto arrivava all’85° allorché Malerba trasformava prodigiosamente una punizione dal limite,in una sfida fattasi scorbutica per l’ammonizioni di Larosa,Sterpone e Pozo per falli tattici a centrocampo. Perrotti si giocava l’ultime carte con le forze fresche di Donati e Bergamini per Vendetti e Chinappi. Riprendendo a spingere Sfanò e compagni con convinzione ed i loro sforzi venivano premiati al 90° quando Costanzo toccava di braccio in area un palleggio di Bergamini per Vendetti e CHinappi riprendendo a spingere Sfanò e compagni con convinzione ed i loro sforzi venivano premiati al 90°quando Costanzo toccava di braccio in area un palleggio di BERGAMINI con il mediocre e discusso Faraon che concedeva subito il penalty CAPODAGLIO, il factotum dello stadium che insaccava con un preciso rasoterra alla destra di Rizzaro,rendendo concreto il vantaggio dei corner per 9 a 7. Intanto due trasferte per il TRASTEVERE ad ALBANO e Colleferro contro L’Anagni, per salvaguardare il 2° posto in vista dei ”playoff” a maggio.
Giancarlo Lungarini