Da venerdì 5 a domenica 14 aprile, al Teatro Augusteo di Napoli, è in scena il musical “Priscilla – La Regina del Deserto” , tratto dal film australiano del 1994 The Adventures of Priscilla, Queen of the Desert diretto da Stephan Elliott, vincitore del Premio Oscar 1995 per i migliori costumi. Successivamente sono state allestite produzioni a Londra, Toronto, New York (Broadway),fino a giungere l’Italia. Il film come questo spettacolo teatrale racconta perfettamente la situazione queer del nostro Paese e della comunità LGBTQ mondiale.
Bernadette Bassenger, Mitzi Del Bra, e Felicia Jollygoodfellow sono i nomi d’arte di Ralph, Anthony ‘Tick’ Belrose e Adam Whitely, una transessuale e due drag queen che si esibiscono nei gay bar di Sydney. Dopo la morte del compagno appena venticinquenne di Bernadette, chiamato Tromba ma per un motivo che non è come sembra ma nasconde qualcosa di più esplicito, le tre partono alla volta di Alice Springs per esibirsi al Lasseters Hotel Casino, del quale la ex-moglie di Tick è direttore. Come mezzo di trasporto, le tre adottano un vecchio e malandato furgone che battezzano “Priscilla, la regina del deserto”.
Durante il viaggio un guasto al motore le ferma in mezzo al deserto e il trio s’allarga accogliendo Bob, un meccanico di larghe vedute che le aiuta a rimettere in sesto la sgangherata Priscilla. Arrivati ad Alice Springs, Tick incontra il figlio di otto anni, Benjamin, che accetta in modo sorprendentemente maturo il padre gay. Finito il ciclo di spettacoli, il bambino torna a Sidney col padre e Adam, mentre Bernadette e Bob provano ad approfondire il loro rapporto.
Il cast in conferenza stampa all’Augusteo ci ha tenuto a precisare di quanto questa non sia una storia di nicchia e vietata ai minori anche se affronta temi forti e oggi molto attuali nel costume italiano, ma è uno spettacolo per tutti e per tutte le famiglie e anche per i bambini, in fondo la storia di Tick è quella di una famiglia tradizionale, per quanto bizzarra essa sia.
I temi sono molto forti tra cui spizza senza ombra di dubbio quello dell’accettazione verso se stessi per quello che realmente si è e cosa c’è di più attuale di questo? Tutto questo lo si fa a suon di musica, ben 27 canzoni per l’esattezza e tutte cantata dal vivo e rigorosamente inni LGBT tra cui spiccano senz’altro I will survive e canzoni di Madonna ( da sempre regina dei gay) come Holiday e Material girl e poi l’iconica It’s Raining men di Gloria Gaynor.
La canzone portante di Priscilla, regina del deserto è indubbiamente True colors, di Cindy Laupher, che arriva in un momento molto toccante, perché il musical oltre a far ridere con battute pungenti e accattivanti fa anche riflettere su quanto sia difficile sentirsi accettato in una società ancora bigotta. Infatti all’uscita da un locale in Alice Springs, le tre trovano la scritta “Fr**i di Me**a” sul loro bus ed è proprio qui che parte l’inno alle discriminazioni True colors, che rivendica il fatto che abbiamo tutti gli stessi colori.
E’ un musical con la bellezza di oltre 500 magnifici costumi, che tutta la compagnia, attori principali, figuranti e ballerini si cambiano alla velocità della luce nel dietro le quinte, tanto da far pensare a un divertente format che mostri gli attori cambiarsi cosi velocemente. Non si tratta poi certo di costumi semplici, anzi tutt’altro, le tre protagoniste sono delle vere e proprie regine drag e come ogni drag che si rispetti, indossano abiti di cui la parola eccentrici non riesce a far comprendere l’idea. Abiti coloratissimi e particolari che richiamano tutti i colori dell’arcobaleno.
“Priscilla” di Stephan Elliott e Allan Scott, regia italiana di Matteo Gastaldo e direzione musicale di Fabio Serri, è una produzione All Entertainment.
Infine è corretto dire e pensare che Priscilla- regina del deserto non è un viaggio nel deserto ma è un viaggio verso se stessi.
Marco Assante