Roma, Teatro Olimpico, dal 16 al 20 aprile 2019
I Sonics, gli “acrobati volanti”, eccellenza tutta italiana, sono al Teatro Olimpico di Roma dal 16 al 20 aprile. Pochi giorni, si direbbe. Troppo pochi, aggiungo io dopo averli visti all’opera nel loro spettacolo “STEAM”, sviluppo scenico onirico del filone narrativo fantascientifico Steampunk, di cui mirabile testimonianza è stato il recente film Macchine Mortali, di Christian Rivers. Ma qui, in questo spettacolo, violenza e negatività sono bandite ed ampio respiro acquistano invece la poesia, la leggiadrìa, la bellezza, l’incredibile abilità dei sei performer sul palcoscenico che, in una metaforica aerostazione, sulla bellissima scenografia disegnata dal fumettista Cristiano Spadavechia, danno vita ai propri personaggi. Non una parola, solo splendide coreografie, acrobazie stupefacenti e assoluta cura dei dettagli in uno spettacolo faticosissimo portato a termine con apparente facilità. Steam è una bellissima metafora sulle aspettative del viaggio e della vita, sui suoi ritardi, sull’attesa, sulla casualità degli incontri, sulla possibilità che questi cambino le nostre vite. Un elegante ed elaboratissimo circo, relativamente giovane se pensiamo che questa Compagnia nasce nel 2001 e solo dal 2010 intraprende il cammino delle tournèe teatrali dopo aver partecipato a prestigiosi eventi. C’è da augurarsi che continuino perché le eccellenze in Italia ci sono ed hanno bisogno di essere conosciute dal grande pubblico. Per questo ribadisco che sono troppo pochi i giorni di permanenza al Teatro Olimpico, perché Roma è una città tentacolare, enorme, che in cinque giorni fa appena in tempo a conoscere il titolo di uno spettacolo. Fortunati gli spettatori che lo hanno visto e lo vedranno, lungimiranti gli organizzatori ad aver portato i Sonics nella capitale. Consiglio senza alcun dubbio la visione di questa “poesia acrobatica”, show per grandi e piccoli, per sognare un’ora e trenta minuti sospesi nel tempo, lasciando fuori dal teatro le ansie e le preoccupazioni. Joe, Rosemary, Lola, Miranda, Margot e Mr. Smith vi aspettano, e lo fanno sul serio, sin dall’esterno e poi nel foyer alla fine per un ultimo saluto nei loro bellissimi costumi, per portarvi con loro. Abbassate le difese, lasciatevi trasportare nella loro dimensione, sarà una bella esperienza.
Paolo Leone