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“Detective Pikachu”. Un buon film, nel nome dei valori dell’amicizia

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Detective Pikachu: già il titolo la subito storcere il naso, creando un iniziale sgomento per via del fatto che l’idea iniziale dei Pokemon che da decenni mantiene un successo mondialmente enorme, si potesse snaturalizzare per far spazio all’universo hollywoodiano creando un pasticcioso crossover, eppure con la visione del film giustamente, ci troviamo dinanzi non ad un capolavoro, ma di certo dinanzi ad una pellicola molto buffa e divertente, che trasmette i valori dell’amicizia e della famiglia e l’importanza di essere sempre puri e onesti e giusti nonostante le avversità. Questa è in perfetta linea con l’idea che Pokemon trasmette fin dal principio. Detective Pikachu si candida tranquillamente come uno dei migliori prodotti ispirati al mondo dei mostriciattoli tascabili.

Da sfondo alla trama la sorprendente  interazione tra umani e Pokémon nella città di Ryme City, il tutto in perfetta armonia, dove pokemon e umani sono uguali, non sono subordinati i primi ai secondi, come invece vediamo nei manga e nell’anime, non ci sono insomma padroni. I Pokémon sono inseriti perfettamente nel mondo umano moderno, lavorano insieme a noi umani e contribuiscono attivamente al funzionamento della società.

In questa città deve districarsi Tim, un ragazzo costretto a trovarsi lì dagli eventi, e non di sua volontà, diffidente verso i Pokémon, la morte di suo padre lo porta a Ryme City, e la città inizialmente sembra schiacciarlo ed opprimerlo, complice la sua mentalità poco aperta verso le creature colorate.

E’  l’incontro con Pikachu, il re della serie animata indirizzarlo sulla retta via e a farlo sentire adatto in quel mondo, certo con non poche peripezie ciò avviene , un Pikachu che solo Tim è in grado di comprendere.

Pikachu è veramente irresistibile per via della sua comicità, della sua carineria e per la sua simpatia che lo portano ovviamente ad essere amatissimo dallo spettatore, anche da quello più austero e insensibile. Questo Pikachu per la sua comicità ricorda molto i supereroi Marvel della saga Avengers.

Molto di Deadpool, interpretato guarda caso proprio da  Ryan Reynolds si  trasferisce ll’interno del topo giallo elettrico, e funziona egregiamente.

Non lasciatevi ingannare dal titolo del film, di certo non ci troviamo dinanzi ad un film poliziesco, essendo la trama sicuramente molto semplice, adatta ai bambini soprattutto o a un pubblico leggero e spensierato che funziona e i risultati al botteghino ne sono un esempio.

La cosa che colpisce di più del film è senz’altro la grafica, che fa sembrare i nostri amici animati quasi veri, come se realmente le scene a cui assistiamo fossero reali, e che realmente Pokemon e umani vivono nello stesso ecosistema. Paradossalmente all’uscita dal cinema, potremmo prendere una sfera poke e cercare di catturare un Bulbasaur o uno Squirtle oppure cercare dove si trovi Mew-Two.

Pokémon: Detective Pikachu è il film del quale non sapevamo di aver bisogno. Un prodotto assolutamente rispettoso verso la fonte a cui attinge, complice anche la produzione di The Pokémon Company alle spalle, che svolge egregiamente il compito per il quale è stato pensato, ossia intrattenere con una buona storia ambientata in un mondo nel quale intere generazioni di bambini, ragazzi e oggi adulti hanno sognato di voler vivere almeno una volta.  Anche chi si approccia a questa realtà per la prima volta e non è avvezzo al franchise potrà godere di un film piacevole che di certo non verrà ricordato come un capolavoro, ma che possiamo inserire serenamente nella brevissima lista degli ottimi film tratti dai videogiochi.

Marco Assante

Si ringrazia per la visione il cinema Metropolitan di  Napoli, in via Chiaia.

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