Dopo la sua partecipazione tra al Teatro Ariston, il giovane cantautore ha iniziato la sua nuova tournée, che continuerà fino a giugno, per un totale di 18 tappe completamente esaurite
Due le date all’ombra del Vesuvio per il giovane cantante, che da mesi avevano fatto registrare il sold out al Palapartenope per gli appuntamenti del 28 e del 29 maggio.
Oltre alle sue canzoni più famose, come “Il ballo delle incertezze” e il successo sanremese “I tuoi particolari”, a scaldare il cuore del pubblico è stato anche l’omaggio nei confronti di Napoli, città natale di sua mamma e alla quale si è detto profondamente legato, con la fedele esecuzione al pianoforte di “Tu si ‘na cosa grande”, di Modugno, rispettando lo stile metrico del cantante originale, gli studi al conservatorio, dove imparò il brano, si son visti eccome.
E sui social , dove è seguitissimo, Ultimo si congeda così, accompagnando una foto insieme al suo pubblico con questa frase: “Anche stasera siete stati pazzeschi. Vedi Napoli e poi muori? Io vedo Napoli e poi vivo. Grazie!”.
Atmosfera dominata da un pubblico piuttosto omogeneo, con fan per lo più giovanissimi ed adolescenti che hanno affollato l’area adiacente sin dalle prime ore del mattino.
Quasi due ore piene di musica, durante le quali Niccolò Moriconi (questo il suo vero nome) ha ripercorso la sua breve ma già intensissima carriera con già ben tre album all’attivo, “Pianeti”, “Peter Pan” e “Colpa delle favole” appunto.
Spazio, però, anche ai due lavori precedenti e in particolare a “Peter Pan” con l’esecuzione dei singoli estratti “Cascare nei tuoi occhi” e “Poesia senza veli”, prima dell’attesissimo brano con il quale Ultimo si è fatto conoscere al grandissimo pubblico, trionfando tra le Nuove Proposte al Festival di Sanremo 2018: “Il ballo delle incertezze”.
Uno dei brani certamente più rappresentativi del cantautore è “Fateme cantà”, uno sfogo in difesa degli ultimi contro il potere, rigorosamente cantato in dialetto romanesco sin dall’intro parlato, lanciata anche ai giornalisti che lo attaccarono a Sanremo. Il termometro di emozioni continua a salire quando l’artista romano si accomoda al suo strumento, il pianoforte, per eseguire le dolci note de “La stella più fragile dell’universo” .
La parentesi al piano di Ultimo prosegue con un medley caratterizzato da pezzi più datati, per lo più appartenenti al debut album “Pianeti”. Giunti ormai quasi all’atto conclusivo del concerto, non poteva certo mancare l’emblematica “Sogni appesi”, in cui è contenuto quello che è lo slogan del cantautore romano: “Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo!”. Il live si conclude con la struggente “La stazione dei ricordi”, mentre sullo sfondo scorrono immagini della vita dell’artista.
Fa molto piacere vedere e ascoltare un artista cosi giovane e soprattutto talentuosissimo nella scrittura riempire i cuori di cosi tante persone, di ogni età, anche grazie a una voce potentissima e ad alto contenuto di pathos.
Marco Assante