Da piccola le dicevano che non aveva fantasia, che le sue storie erano fin troppo semplici, che avrebbe potuto “scavare” di più nella trama e nell’indole dei personaggi per poter arrivare al cuore del lettore. Col passare degli anni, quella lacuna deve essersi pian piano dissolta. Alessia Pongetti oggi scrive, racconta, crea e inventa. Due romanzi – uno sequenza dell’altro – e la voglia di tuffarsi nel mondo della scrittura le hanno permesso di affacciarsi nel mondo dell’editoria pur arrivando da una laurea in Storia e districandosi nel corso dell’anno fra lavori nelle scuole, in hotel e sui campi di volley. La definizione di donna acrobata fa al caso suo. Eppure, a soli 29 anni, è riuscita a ritagliarsi il suo spazio. Non solo. Nell’era 2.0 delle preview, dei trailer e delle “demo” gratis, ha scelto di riavvolgere il nastro e tornare indietro nel tempo. Vi ricordate le mitiche collane di volumi con distribuzione settimanale? Ecco, Alessia Poggetti per il suo primo libro (Prova a Volare) ha pensato proprio a qualcosa del genere. Ogni due settimane, pubblica – gratuitamente – sul proprio sito internet (https://alessiapongetti.wordpress.com) qualche capitolo della storia. Pillole distribuite a chi vuole avvicinarsi alla lettura senza staccare lo sguardo dal monitor del pc o dello smartphone. Una scelta che le ha permesso di “lanciare” la sua seconda fatica – “Prova a crescere” – e di raccontarsi in un modo nuovo. “Per me la scrittura rimane passione, divertimento, ricerca, dato che scrivo anche saggi di storia contemporanea. Potrei lanciarmi di più, ma non lo faccio: per me la scrittura è innanzitutto una parte di me che per molto tempo ho tenuto soltanto per me”.
Riavvolgiamo il nastro: chi è Alessia Pongetti?
Ho 29 anni, vivo a Senigallia. Sono laureata in Storia ma faccio tutt’altro… Durante l’inverno lavoro a scuola come collaboratrice scolastica e in estate in hotel come segretaria. Nel frattempo lavoro anche come addetta stampa della Virtus Volley Fano, la cui squadra maschile milita in Serie A3.
Il tuo rapporto con la scrittura, almeno inizialmente, è stato controverso.
Da piccola non ero bravissima ad inventare storie e a scuola mi dicevano che avevo poca fantasia. Così penso di aver iniziato a scrivere cose a me vicine. Da ragazzina inventavo storie con me protagonista riguardo cose che volevo succedessero, oppure mi inventavo personaggi che mi rappresentassero nei cartoni animati, immaginando storie che riguardassero loro. Poi ho iniziato a scrivere romanzi e racconti che raramente condividevo con qualcuno.
La passione è il filo conduttore.
Non considero la scrittura un lavoro ma solo una passione. Se si è perseveranti e fortunati forse ci si può vivere, ma non è sicuramente il mio caso… né la mia intenzione. Scrivo quando ho un’idea o un messaggio da trasmettere, che in genere è quello dell’ottimismo e della possibilità di crescere. I miei personaggi evolvono nel corso della storia, maturando e arrivando spesso a cambiare i miei piani, scrivendo la storia da sé…
Da poco è uscito il tuo secondo romanzo.
E’ uscito da poco il mio ultimo libro “Prova a Crescere”, il sequel del mio romanzo di esordio “Prova a Volare”. Proprio in questi giorni sto rilanciando “Prova a Volare” attraverso una pubblicazione su https://alessiapongetti.wordpress.com, dove i capitoli escono a cadenza bisettimanale.
Non solo romanzi…
Mi occupo di comunicazione per la società di pallavolo della Virtus Fano. E’ un mondo particolare, ma si tratta pur sempre di raccontare una storia, nel nostro caso una storia con protagonisti molti ragazzi giovani. Sempre nel campo della pallavolo, ho avuto esperienze in tema di comunicazione a livello di campionati universitari europei e manifestazioni internazionali.
Dove ti immagini fra 10 anni?
Non ne ho la minima idea… Negli ultimi 5 ho fatto cose che non mi sarei mai immaginata. Come dice Joy, la protagonista del mio primo libro, “Tra dieci anni non so dove sarò, non so cosa farò né chi sarà al mio fianco… ma c’è una cosa su cui non ho alcun dubbio, e cioè che sarò felice. Perché non permetterò a nessuno di dirmi che cosa devo o non devo fare e non lascerò che mi venga data un’etichetta, ma mi ergerò a protagonista della mia vita. Voglio essere colpevole dei miei sbagli e lodevole dei miei meriti, perché la vita è breve e le opportunità sono rare. Non solo l’opportunità di avere successo, ma anche quella di ridere, e di veder ridere le persone che amiamo.”
Luca Fina