Umbria Jazz, Perugia. Sabato 13 luglio 2019
Già lo scorso anno il grande fisarmonicista Gianni Coscia si era presentato da solo a Umbria Jazz per rendere omaggio all’amico di una vita ed ex compagno di liceo Umberto Eco (scomparso nel 2016), con il progetto “La misteriosa fisarmonica della regina Loana” (potete recuperare l’articolo sul concerto al link https://www.corrieredellospettacolo.net/2018/07/20/gianni-coscia/), ispirato al libro La misteriosa fiamma della regina Loana dello stesso Eco.
L’opera letteraria, ricca di citazioni e riferimenti musicali, ha fornito lo spunto a Coscia per fare un tuffo nel passato e rievocare la propria gioventù – insieme a quella del quasi coetaneo Eco – attraverso la riproposizione di canzoni ormai pressoché dimenticate come quelle del repertorio popolare italiano della prima metà del Novecento, oltre a più celebri standard del jazz americano risalenti allo stesso periodo.
Da questa idea è nato poi un disco, La misteriosa musica della regina Loana (2019, ECM Records), realizzato insieme al collega sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi, con cui Coscia ha già collaborato più volte in passato (cito almeno l’album In cerca di cibo, 2000).
E’ proprio per presentare al pubblico questo nuovo disco che Coscia e Trovesi si sono ritrovati insieme sul palco di Umbria Jazz, nello stesso luogo che l’anno scorso ha ospitato il fisarmonicista per il suo sentito ricordo in musica dell’amico scomparso: la suggestiva Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria, ormai luogo simbolo del Festival con i suoi concerti a mezzogiorno e nel primo pomeriggio, sottotitolati appropriatamente “Jazz goes to the museum”.
Quando Gianni Coscia apre lo scrigno dei ricordi e la sua fisarmonica comincia a raccontare, si entra all’istante in una dimensione d’altri tempi, fatta di dolci frasi sussurrate all’orecchio da una calda voce antica e carezzevole, che schiude per magia le porte dei sogni. In questo ideale viaggio nella memoria Trovesi è il compagno ideale, capace di assecondare Coscia alla perfezione pur non potendone forse condividere appieno i ricordi, dati i tredici anni di differenza (Coscia è del 1931, Trovesi del 1944) che lo separano dal compagno. A parte questo piccolo dettaglio anagrafico, la sintonia tra i due è totale.
Tra i brani tratti dal nuovo album, l’apertura affidata a Basin Street Blues, oltre all’intramontabile In cerca di te e alla giocosa Pippo non lo sa (“MAI ESEGUITA DA NESSUNO A UMBRIA JAZZ!”, ha affermato sicuro Coscia); altro celebre tema italiano in scaletta, tra i preferiti di Coscia e quindi immancabile, è Mille lire al mese; dal già citato album In cerca di cibo i due hanno scelto Le giostre di piazza Savona e la splendida Django di John Lewis; spazio anche per il ricordo di un partigiano caduto con un’inattesa Bella ciao; in chiusura, ancora un pezzo tratto da La misteriosa musica della regina Loana, e che pezzo: Moonlight Serenade, con dedica all’amico Umberto Eco.
Nonostante il prolungato applauso del pubblico, i due musicisti sono tornati sul palco soltanto per ringraziare, senza però concedere il “bis”: peccato, perché sicuramente ne avrebbero avute ancora di storie da raccontare, altroché!
Francesco Vignaroli