Spider-man far from home rende l’uomo ragno un vero e proprio eroe. Un eroe non adulto, non efficace, decisamente non infallibile ma non più un apprendista del supereroismo.
Peter Parker porta sulle spalle il peso di tantissime aspettative. In primis quella del defunto Iron Man che gli lascia una pesante eredità e grandi poteri da cui derivano grandi responsabilità. E poi Nick Fury (Samuel L. Jackson), altro padre decisamente più duro ed inflessibile, che pretende il massimo.
Spider-Man: Far From Home è una gioia d’intrattenimento, un gioiello di equilibrio e perfezione commerciale, in cui una prima parte più teen è compensata da una seconda più prettamente eroistica, con i consueti grandi rischi, salvataggi, sorprese e minacce, dove il sedicenne Peter ( Tom Holland) salva vite umane mentre l’unica cosa che vorrebbe è fidanzarsi con la mitica MJ (Zendaya)
L’inserimento di Mysterio , personaggio interpretato da Jake Gyllenhaal lavora a più livelli e serve a scatenare meccanismi narrativi che fino ad ora i film Marvel non avevano osato toccare. La sua cattiveria è fatta di illusione, ruotando attorno il concetto di illusione che è molto più diffuso di quanto possiamo credere. Sono concetti semplici, nulla di sofisticato, ma messi in scena in modi complicati, che rendono Spider-man far from home si e sicuramente un tipo di cinema super commerciale ma che allo stesso tempo non vuole essere banale e prevedibile.
Nonostante infatti la Marvel per i suoi film abbia ormai apertamente scelto la strada dell’intrattenimento a tinte divertite, Spider-Man: Far From Home è un film che unisce tutto l’umorismo che il supereroe Marvel ci ha sempre regalato ma con un tocco di maturità che si porta dietro da Avengers endgame
Si ringrazia per la visione del film il cinema Metropolitan di Napoli in zona via Chiaia
Voto: 8+
Marco Assante