La fotografia è il suo modo di vedere e interpretare il mondo, una passione divenuta col passare del tempo qualcosa di straordinariamente più serio. Matteo Allulli, fiorentino classe 1990, ha un pregio non da poco: attraverso il suo obbiettivo, racconta ciò che gli altri non vedono. Non è un caso che la sua vita – da studente, ma non solo – graviti attorno al mondo dello spettacolo, dell’arte e del cinema. Quando c’è da sperimentare, lo si trova praticamente sempre in prima fila. Il risultato, inutile dirlo, è sempre affascinante e mai scontato. Così come stupisce il fatto che la passione per la fotografia sia stata coltivata, anche, in simbiosi con la sorella Silvia, nei panni quest’ultima di sua fotomodella. Ma, nonostante tutto, il grande schermo e il fascino della pellicola sono sempre rimasti in vetta alla sua personalissima classifica di gradimento. “Fin da bambino mi sono interessato alla settima arte, guardando fino ad oggi migliaia di film – racconta Matteo – Cominciai a vederli con mio padre, per poi proseguire e approfondire da solo con prodotti anche più autoriali”. Un passo in avanti che si è concretizzato con l’iscrizione al corso di Regia e Sceneggiatura in una scuola di cinema.
Perché, ripetiamolo, la formazione è la base essenziale per poter sperimentare.
Confermo: l’aver studiato nella pratica la materia cinematografica, mi ha veramente aperto gli occhi sul difficile lavoro che c’è dietro un film o un qualsiasi prodotto audiovisivo.
E, in più, ti ha permesso di avviare la tua carriera.
Aver frequentato la scuola di cinema mi ha permesso di lavorare come cameraman presso un’emittente televisiva. Ricordo che il primo giorno mi misero subito dietro una telecamera, per riprendere un programma in diretta. Fu davvero emozionante sentire le direttive del regista nelle cuffie, cambiare i vari piani di ripresa, fare i segnali al conduttore per la pubblicità; è stata un’esperienza molto utile per la mia crescita professionale.
Un ingresso a pieno regime nel mondo del lavoro.
Nei vari mesi che ci ho lavorato ho vissuto davvero le dinamiche dell’ambiente televisivo, tutto il lavoro che c’è dietro un talkshow, un telegiornale, un programma di cucina.
Naturalmente, anche la fotografia ha continuato a ritagliarsi una parte importante.
Essendo sempre stato a contatto con l’immagine, credo che sia stato naturale avvicinarmi anche all’arte della fotografia, che tra l’altro ho studiato alla scuola cinematografica. Vivendo letteralmente a pane e film, la mia mente ha cominciato a inquadrare la realtà circostante. Ogni spazio, oggetto o persona su cui riponevo maggiore attenzione, veniva automaticamente immortalata dentro una fotografia scattata dalla mia mente, con un determinato punto di vista e una determinata luce. Si può dire che i miei occhi siano stati la mia prima macchina fotografica.
Anche in questo caso, da collaborazione è nata collaborazione…
La mia esperienza fotografica è agli inizi. Ho avuto la possibilità di aiutare qualche volta un fotografo, osservando come lavorava e dirigeva i modelli. Ho fatto tesoro di queste esperienze per utilizzarle durante gli scatti che faccio anche assieme a mia sorella Silvia, che fa la fotomodella. Con lei ho davvero fatto esperienza sul campo, dirigendone le pose e gli sguardi. Appena ho qualche idea ci troviamo e si scatta.
Che giudizio dai del mondo della fotografia?
La fotografia è un’arte difficile ma bellissima. Non è semplice far vedere la realtà in un modo diverso rispetto a come la si vede tutti i giorni, trovando il punto di vista adatto, l’inquadratura precisa, la luce giusta. Come ogni cosa agli inizi richiede molto esercizio e pazienza.
Guardiamo al futuro: dove ti piacerebbe arrivare?
Attualmente sto continuando a fotografare per allargare il mio portfolio fotografico, in modo da acquisire sempre più esperienza e avere un buon biglietto da visita. Nel futuro spero ovviamente di poter rendere la fotografia e il video un lavoro effettivo. Per adesso continuo a non mollare e a fotografare nel tempo libero, pubblicando le foto online sulla mia pagina social. Seguitemi e… aspetto il vostro giudizio!
Luca Fina
