Il primo “Schiaccianoci” di questo Natale campano è pronto ad andare in scena al Teatro Lendi di Sant’Arpino il 17 dicembre. Un appuntamento imperdibile per il ritorno alla coreografia di un balletto narrativo in regione di Antonio Colandrea, commissionato da Campania Arte Danza per la realizzazione di questo spettacolo e per la partecipazione di novanta giovani talenti in un vero e proprio corpo di ballo. Un evento nell’evento, dunque, proprio come volevano Annamaria Di Maio, alla guida di Campania Arte Danza, ed Antonio Colandrea, istrionico artista ed autore di coreografie site specific in regione in questi ultimissimi anni. E da questo connubio sta per sorgere il nuovissimo “Schiaccianoci”, frutto di quattro intensi mesi di lavoro itinerante in sala con gli ensemble Non Solo Danza di Rossana Esposito, Spazio Danza di Annalisa Cernese, Arabesque Centro Danza di Manuela D’Amico, Elite della Danza di Caterina Lupoli, La Danse di Gabriella Cerasuolo, Le Cygne di Lucia del Giudice ed Arabesque di Annamaria Di Maio. Una serie di persone che ti segue così pedissequamente è un’esperienza molto bella – ammette Antonio Colandrea – soprattutto quando quel lavoro è una nuovissima creazione su un titolo importante come “Lo Schiaccianoci”. Per altro il balletto che ho amato di più da bambino e che, per pura coincidenza, ho potuto interpretare addirittura in tutti i ruoli. E da queste considerazioni sono partito in sala al cospetto dei novanta ballerini del corpo di ballo di questa produzione di Campania Arte Danza. Annamaria Di Maio mi ha dato grande fiducia ed io ho voluto prendermela tutta ripagando con le mie competenze ma, soprattutto, con un grande amore per questi giovani talenti a cui ho voluto donare tutto me stesso. Ed è per questo che tutti ci teniamo tanto affinché il nostro “Schiaccianoci” abbia successo, perché sarebbe un successo condiviso in questi quattro lunghi mesi di lavoro in sala ed al pc con Vincenzo Spinelli, creatore di Vinspin, nella realizzazione delle videoproiezioni utili al canovaccio del nostro “Schiaccianoci”. Del resto la carriera poliedrica di Antonio Colandrea è una garanzia per tutti, a cominciare dagli interpreti a finire con le maestranze teatrali ed il pubblico. Ma chi meglio del coreografo può raccontare il suo “Schiaccianoci”? Chi più di lui può conoscere i meandri del libretto e della musica che ha voluto e saputo mettere in luce? Questo “Schiaccianoci” è esattamente quello che immaginavo potesse essere il mio “Schiaccianoci”. Un balletto magico, creato per gli adulti ed i più piccoli. Un mondo meraviglioso che ho sempre sognato di interpretare e che ho potuto farlo. Ed ora ho potuto anche coreografarne una nuova versione. Innanzitutto quale omaggio al mio amico maestro Evgenij Polyakov. In secondo luogo come rispetto nei confronti del repertorio classico per eccellenza con Lev Ivanov e Piotr Ilich Ciaikovskij. Tutto architettato con un linguaggio neoclassico, certamente più incline alle mie esperienze passate in quel di Firenze nelle fila del Maggio Danza. Ma soprattutto ci tengo a precisare che l’impianto generale di tutta la coreografia è di impatto contemporaneo, incline alle nuove generazioni danzanti. Basti pensare all’esibizione nel corpo del balletto di ben nove ballerine breakers, una primizia in un balletto rigorosamente classico come quello musicato da Piotr Ilich Ciaikovskij! Ma se mi permettete, la gioia più grande è stato vedere diventare veri protagonisti i tre giovani talenti che hanno interpretato Clara e la Fata Confetto (Christel Scaraglia), il principe Schiaccianoci (Alessandro Marasco) e Drosselmayer (Mariassunta Grieco) che, tra l’altro, ha un ruolo molto più edificante rispetto alla tradizione. Qui Drosselmayer muove i fili del libretto e, di conseguenza, dell’intera coreografia con un mio massiccio intervento nella regia per sentire sempre più mio questo regalo di Natale da scartare un po’ in anticipo, ovvero il 17 dicembre al Teatro Lendi di Sant’Arpino.
Massimiliano Craus