In scena al Teatro Civico di La Spezia il 14 febbraio 2020
La drammaturgia di Thomas è un perfetto ed affascinante misuratore di suspense, ottima sia sul palco che sui i teleschermi. Dalla costola di questa celebre pièce venne tratto un film di successo che mantenne lo stesso titolo. Coinvolgente è la trama: un noir sapientemente adattato ampliando i toni sarcastici di una vicenda non per niente divertente. Un uomo assassinato di cui non si trova il corpo o almeno si pensa. Una casa abitata da otto donne, parenti e non. All’esterno, una tormenta di neve, i fili del telefono tagliati e la casa isolata. La Trama: è Natale, fuori nevica, i regali sono ordinatamente deposti sotto l’albero, le luci e le serene note della pace e della cordialità hanno invaso le stanze della villa. La giovane Suzanne è appena arrivata a casa, saluta con affetto la sorella Catherine, la zia Augustine e la nonna costretta in una sedia a rotelle. La mattina le donne sono intente a fare colazione. Louise a parte prepara la colazione a Marcel, perché lui è abituato da quando c’è la nuova cameriera a fare colazione a letto. La giovane donna entra nella stanza con il vassoio ma ne esce subito dopo sgomenta. Marcel! L’amato Marcel è nella sua camera ucciso con un colpo di pugnale alla schiena. Tutte le donne entrano nel panico, ma bisogna trovare una soluzione. La prima cosa da fare è quella di chiamare la gendarmeria, ma i fili del telefono sono stati tagliati. Ma non basta, il cancello ha il congegno immobilizzato dal ghiaccio, la macchina ha il motore che non si degna di partire. Ed è normale che tra loro ci sia il sospetto. Una di loro è un’assassina, ma chi con esattezza? Ognuna ha le buone ragioni per esserlo e per non esserlo, perché tutte, hanno un passato non limpido e rancori mai sopiti verso l’amato Marcel. Un cast eccellentissimo sublima una trama avvincente che solo un dramaturg come Thomas può creare. Suzanne (la brava Claudia Campagnola) appena tornata da Londra, che porta vivacità in quella grande villa. Gaby moglie di Marcel, (Anna Galiena) sempre ottima nell’interpretazione. Augustine, (Debora Caprioglio) squisita nel ruolo di sorella di Gaby che oltre ad essere indiscreta ha cercato anche lei di sedurre Marcel. Mamy (Paola Gassman) sempre all’altezza nella sua parte sempre seduta in una sedia a rotelle, fino a quando improvvisamente non si alza lasciando tutti ammutoliti. Catherine (la valente Mariachiara Di Mitri), l’altra figlia di Gaby e Marcel, Pierrette (la bravissima Caterina Murino), ed infine la Sig.ra Chanel (l’abilissima Antonella Piccolo), governante della casa e Louise (la capace Giulia Fiume) nel ruolo di una cameriera molto particolare. Il cast attoriale con maestria sublima la trama e i continui colpi di scena caratterizzando i non semplici personaggi, abili nel calamitare in ognuna di sé la sindrome della colpevolezza anche se la rea è una sola: ma sarà vero? E quando finalmente si arriverà alla diabolica verità il finale lascerà di stucco tutti gli spettatori. Otto donne e un mistero. Interpretato da otto attrici non comuni che dotate di grande personalità sublimano il testo di Thomas mantenendo continua l’attenzione del pubblico. Il giallo interpretato con grande ritmo riesce nell’impresa di mantenere alta la tensione. Una prova attoriale molto ben diretta da Guglielmo Ferro che è riuscito al meglio ad entrare dentro l’anima del dramaturg transalpino e ad infondere una perfetta azione corale che sublima il cast attoriale.
Giuliano Angeletti