Roma, Teatro della Cometa, dal 19 al 29 febbraio 2020
Neanche il tempo di piacersi, e già il titolo apre un mondo di scenari sull’ineluttabile velocità dei tempi attuali, su quel che era un attimo prima e ora non è più, o perlomeno è modificato, ribaltato, trasformato. Il nuovo spettacolo con Marco Falaguasta, assoluto mattatore, in scena al Teatro della Cometa fino al 29 febbraio, è una passeggiata esilarante a cavallo tra gli anni ottanta e quelli che stiamo vivendo, ma con spunti di riflessione serissimi che non si fermano agli aspetti sociali macroscopici, ma indugiano con tenerezza sui rapporti tra genitori e figli. Senza giudizi, senza malinconie, ma con lucida consapevolezza di ciò che si era e ciò che si è. Perché dal nostro personale punto di vista, quello di cinquantenni, sentirsi giurassici è un attimo, e si vive a cavallo tra il legittimo desiderio di adeguarsi e l’inconsapevole rischio di diventare delle macchiette senza dignità. Una società spiazzata, in cui convivono velocità impensabili fino a pochi anni fa e lentezze pachidermiche negli apparati statali. Velocità di pensiero e di nuovi linguaggi, nuovi modi di comunicare, ai quali non è facile star dietro. Ci si prova, consapevoli di non essere più il futuro.
Ha un grande pregio questo spettacolo, oltre ad essere molto divertente grazie alla capacità istrionica di Falaguasta, ed è quello di saper mettere lo spettatore in una posizione non giudicante. Davanti ai nostri occhi, tra momenti di ilarità irresistibili, come fossimo affacciati ad una finestra, passano gli ultimi 40 anni delle nostre vite, di figli prima, di genitori poi o di adulti alle prese con un mondo che ci sfreccia davanti, ci attraversa, come fossimo fermi in una stazione ferroviaria a guardare treni passarci davanti e cercassimo di capire chi o cosa ci sia dietro a quei finestrini. La regia come al solito illuminata di Tiziana Foschi accompagna il nuovo corso artistico di Marco Falaguasta, che ho avuto modo di veder nascere qualche anno fa, ormai sempre più proiettato verso la standup. Con ottimi risultati direi, e la reazione del teatro della Cometa a questa prima replica è stata eloquente. Spettacolo divertentissimo, che lascia spazio a riflessioni importanti, col sorriso stampato sul viso e un pizzico di commozione nel cuore.
Paolo Leone