Dieci anni di “carriera” nei panni di fotomodella, poi un progressivo spostamento verso il mondo del cinema, delle belle arti, del giornalismo. Dove c’è eleganza e un pizzico di sano esibizionismo, Eleonora Anna Bove c’è. Di solito, quasi sempre da assoluta protagonista. Salentina d’origine, un lungo peregrinare fra Lecce e Roma per ragioni di lavoro, ora si sta occupando stabilmente di cinema dopo essere “nata” davanti all’obbiettivo della macchina fotografica. “Dopo aver posato per 10 anni ed essermi presa una parentesi come modella d’arte all’interno dell’Accademia Di Belle Arti, ho frequentato due corsi come videomaker e attualmente mi sto formando a livello recitativo” racconta con la semplicità che la contraddistingue. Un’attenzione particolare alla bellezza senza perdere per strada la concretezza di sempre. In tasca ha una laurea in Lingue, con una tesi sulla Nouvelle Vague e Jean-Luc Godard, e una voglia che la spinge a non fermarsi mai.
Come è iniziata questa avventura?
Ho iniziato per caso, perché risultavo molto fotogenica. Le sfilate non facevano assolutamente per me, ho sempre preferito la fotografia: potevo essere diverse donne… ed esprimermi meglio.
Chi era Eleonora Anna Bove prima di approdare alle luci dei riflettori?
Da bambina ero timidissima e introversa. Ho sempre adorato il cinema francese. Per me la fotografia è una forma di espressione. Odio la volgarità e la mancata serietà. Non mi è mai interessato posare col nudo. Posare non è una vocazione, è una necessità. È parte di me.
Una “necessità” che ti ha portata lontano.
Ho partecipato alla realizzazione del catalogo Karman lampadari, della pubblicità di Affreschi&Affreschi, sono stata protagonista di vari Workshop, figurazione in occasione di due film per il cinema, dello spot Campari 2019 di Antony Hoffman e protagonista femminile di due videoclip musicali, realizzati da Federico Mudoni e Sonia di Girolamo.
Insomma, tanti mondi a cui ti sei approcciata…
E altri da cui sono rimasta distante. Ho sempre evitato la televisione, così come i concorsi, perché mi piace farmi notare per talento e non per bellezza. Semplicemente, mi interessa fare cose belle. Ho conosciuto persone stupende, ma anche tanta gente arrogante e superficiale…
Ultimamente sei entrata nel campo giornalistico.
Ho collaborato con D-Art, scrivendo di fotografia. Ora, collaboro con Taxi Drivers. Ringrazio il direttore Vincenzo Patane’ e il responsabile interviste Carlo Cerofolini che hanno creduto in me. Mi occupo di interviste, che è l’ambito giornalistico che mi interessa maggiormente in quanto mi consente di confrontarmi con altre persone e crescere.
Non solo giornalismo e cinema…
Sto studiando dizione e recitazione per completare la mia formazione. Mi voglio dedicare al teatro, crescere parallelamente come critica. Ho ricevuto varie proposte. Fra dieci anni, mi vedo con le persone che mi vogliono bene. È l’unica immagine che mi viene in mente.
Cos’altro bisogna sapere di te… lontana dalla ribalta?
Credo di essere abbastanza attiva, anche se mi ritrovo sempre meno tempo. Non mi reputo una influencer. Difetti: poco sportiva, a volte permalosa. Pregi: determinazione, altruismo, ironia. Poi, lascio dire agli altri. Mi piacciono le persone oneste e gentili. Detesto i pregiudizi. Mi piace la fotografia, il cinema, il teatro. Da ragazzina, ballavo. Realizzo collage surreali, fatti a mano. Mi piace vestire elegante e vintage. Adoro i costumi da bagno interi. Anche l’abbigliamento è un mio modo di essere.
Luca Fina