Questo nome per molti non dice gran che, anche perché è passato più di un secolo dalla sua grandiosa apparizione in Piemonte, per meglio dire a Torino.
Ferdinand Marie Lèon Delagrange, oltre ad essere uno scultore francese, è stato un valente aviatore, se vogliamo un pioniere dell’aria. Nasce il 13 marzo del 1873 a Orléans (Francia). Nel 1905 costruì un velivolo e due anni dopo iniziò a fare numerosi voli per pubblicizzare il suo biplano tra le città italiane, tra cui Torino. La sera del 27 giugno 1908, intorno alle 19,30, è una data e ora memorabile poiché ricorda il primo volo di un mezzo più pesante dell’aria sollevarsi da terra e librarsi nell’aria. Ad attenderlo molte le persone che pazientemente aspettarono quel fatidico decollo. Dopo alcune messe a punto del velivolo, il pilota transalpino Ferdinand Marie Lèon Delagrange salì a bordo… oltre il rombo del motore… il silenzio era calato sulla vecchia Piazza d’Armi di allora in Torino, poiché pochi sanno che la piazza non era situata dove si trova ora, bensì nell’attuale comprensorio di villette della zona chiamata Crocetta. L’aviere, con il suo biplano Voisin, dotato di motore Antoinette a 8 cilindri a V da 50 hp, lo spostò di 250 metri, sollevandolo di quattro/cinque metri dal suolo, scena sorprendente per quel tempo, da tripudio unanime. In fase di atterraggio il velivolo urtò gli alberi adiacenti con un’ala precipitando senza danni al pilota. Dopo le necessarie riparazioni Delagrange, nella giornata seguente, tentò di battere il record di altezza e durata in volo. Il richiamo fu tanto che all’esibizione assistettero tutti, dalla Casa Reale alle autorità cittadine… ma entrambi i record non furono mai battuti. Ci fu una curiosità che merita descrivere: in quell’occasione L’aviere Lèon chiese se alcuni intrepidi dei presenti desiderassero salire a bordo, a cogliere l’invito per il giro turistico fu la scultrice Tèerèse Peltier: Una donna… sì. la prima donna a volare su un aereo a motore. Non solo avevamo scritto “curiosità” ebbene La Peltier per quell’occasione inventò e indossò la “Jupe-culotte” niente meno che: la gonna-pantalone.
Daniele Giordano