Ho letto senza interruzione per un totale di circa 50 minuti il libro di Ester Cecere , “Istantanee di vita “una raccolta di racconti che sono dei fotogrammi di vita comune , una miscellanea dove le persone “comuni”che vivono “apparentemente” una vita ordinaria fanno cose straordinarie.
La sequenza delle persone che narrano come indicato in sinossi storie vere è una carrellata di spaccati di vita autentica dove a pag. 7 per esempio nel racconto “Lucciole per lanterne”la speranza di Silvana pittrice in cerca di fama di trovare l’amore della vita diventa illusione quando scopre che Saverio, il presunto innamorato , in realtà farfalleggia a destra e a manca ..
Quindi le lucciole diventano lanterne che spegnendosi lasciano il buio a farla da padrone nell’animo umano per tramutare l’illusione in delusione e infine in solitudine..
Nell’arco di 50 minuti tanto è il tempo che ho impiegato a leggerlo, mi sono apparse storie di ordinaria solitudine, ingiustizia, malinconia emarginazione e gioia condensate , sincopate e misurate dove la narrazione e’ un susseguirsi di riflessioni incapsulate a cui il lettore spetta il compito di riflettere sulla brevità narrativa dell’autrice che in realtà diventa allungamento del medesimo raccontare perche’ lascia a coloro che leggono il compito di dare un seguito anche dopo la fine della lettura, visto che i racconti come sosteneva un grande maestro del racconto che è stato Piero Chiara è sintesi anedottica ma anche espansione poiché il racconto a differenza del romanzo ha poco spazio per allargarsi e diventare meditazione tanto è “ostaggio “ della brevità sintattica che non è una “scorciatoia” ma un “arrivederci” dove il racconto che ha la prerogativa di dire “tanto “ in “poche pagine” ha il compito di assimilare lo scritto “sincopato” dell’autore per dare a coloro che leggono lo spazio mentale di allungare le vicende “raccontate” in occasione intime di lettura..
Il racconto è il primogenito del romanzo ,senza il racconto non ci sarebbe il romanzo che di capitolo in capito allunga la vicenda restando dentro l’anello di un’unica storia, per il racconto le storie pur diverse ricongiungono una morale, un monito , un messaggio attraverso vicende diverse che tendono a riunire per consegnare ai lettori la logica del narrare senza allungare il racconto che tale resta e non vuole diventare romanzo,visto che nel romanzo è la tensione che si svolge attorno ad un unica storia che tiene alta la lettura .
Ester Cecere ha in un certo senso la deformazione professionale della biologa marina, visto che la scienza è analisi del dettaglio amplificato per diventare sperimentazione- .
I racconti della Cecere sono dettagli come se la stessa fosse davanti ad un microscopio ad analizzare i dettagli medesimi della vita altrui .
“Istantanee di vita” a pag.77 nel racconto “ Questo è il mio bambino” si sofferma sull’impotenza di un medico , Giovanni che trovatosi in un ospedale di un luogo remoto del continente africano ,dove fame, povertà e malattie sono attrici protagoniste senza le quali non ci sarebbe il ruolo della medicina come solidarietà non si rassegna al fatto di non avere salvato un bambino perché la salvezza di un bambino in Africa non è soggetta ad un triage prioritario e visto che tutti stanno male bambini e adulti , il livellamento della malattia cancella priorità legate all’età, evidenziando che in natura non esistono differenze, sia i bambini che gli adulti si ammalano e la priorità non spetta ai bambini ,generazione futura, perché Giovanni si renderà conto che in tali luoghi, la rassegnazione è la malattia principale da combattere, la rassegnazione ad essere vinti che gli farà sentire un grande rimorso..Giovanni , il protagonista ,non si rassegna al fatto di non avere salvato un bambino che in un pronto soccorso italiano avrebbe avuto “la priorità”.
Ancora a pag.95 nel racconto “Itaca” che diventa il nome del cagnolino salvato nel mare davanti all’isola greca di Ulisse , l’umanità dei personaggi si rivela attraverso l’empatia delle protagoniste Marina e Antonella due adolescenti in vacanza in barca con i genitori .
Tra le onde increspate riconosceranno un cagnolino privo di forze che sta per annegare, lo salvano scoprono che la bestiola aveva una corda al collo morsicata dalla stessa per liberarsi, scoprono che e’ femmina e che stava allattando, pulita ,asciugata , nutrita, la vedranno accolta da un pescatore dell’isola che dopo l’ insistenza del nipotino la adotterà e guardando da lontano mentre la loro barca si allontana vedranno Itaca ,la cagnolina saltare di gioia e giocare con il bambino con la felicità che il loro compito di salvataggio ha avuto un esito bellissimo, dare una casa ad un cane che per la crudeltà umana rischiava di morire annegato.L’umanità si è compiuta, e “Istantanee di vita” è un breviario ,quasi da viaggio , dove il mondo e le persone sono ritratti nella loro dimensione di essere finiti nell’infinito della natura come un vortice con l’occasione di dare il meglio o il peggio di se stessi.
Barbara Appiano