In scena dal 14 al 25 ottobre 2020 al Teatro Gustavo Modena di Genova
“Tintarella di luna” con regia di Giorgio Gallione è un omaggio ad Italo Calvino. La rappresentazione crea un pregiato zibaldone che accumula danza, prosa, musica, colori e luci che affascinano il pubblico. Nelle scene irreali i protagonisti vivono la loro magica avventura tra lune e nuvole di seta ed universi di quarzo. Lo spettacolo è una pregiata trovata registica. Uno zibaldone alimentato da più fonti letterarie dello stesso autore. Il soffio ispiratorio di Calvino è tratto dai suoi celebri testi tra i quali: “Le Città invisibili”, “Avventura di uno spettatore” e “Collezioni di sabbia”. L’anima dello scrittore compare evocativa e fiabesca nel vario e brillante repertorio del regista che come in un raffinato collage fonde con sapienza più Arti intrattenute con musiche degli anni sessanta. Nello spettacolo il personaggio principale delle Cosmicomiche, Qfwfq (Cristiano Dessì) è un individuo in continua trasfigurazione che oltrepassa gli spazi temporali. Lo strano personaggio affianca lo stesso Calvino (Andrea Nicolini). I due compensandosi a vicenda creano storie spassose ed incantate. Vicende oniriche che immaginate prendono vita tra balletti, canzoni ed una infinità di citazioni che migrano dal cinema d’autore ai cartoni di Braccio di ferro.
Il regista Giorgio Gallione parla così della sua opera:
“Tintarella di luna è uno spettacolo liberamente tratto dall’opera di Italo Calvino in particolare dalle Cosmicomiche, una raccolta di racconti fantastici che, intrecciando ironia e scienza, sberleffo e razionalità (comico e cosmico, appunto), narra le avventure visionarie di Qfwfq, creatura mutante in perenne metamorfosi che ha vissuto o addirittura provocato, nei secoli, ogni evento della storia cosmologica, dal Big Bang ad oggi. Uno spettacolo sospeso tra danza, favola, arte e letteratura con lo stesso Calvino deus ex machina che, in scena, inventa e rende concrete le proprie fantasie letterarie, interrogandosi sui modi e le forme del narrare e sulla necessità etica dell’atto creativo, perché “la fantasia è come la marmellata, bisogna solo spalmarla su una solida fetta di pane”. Ne nasce una narrazione sospesa nel tempo, sorridente, evocativa, astratta e bizzarra perché, “la mia penna cerca da sempre l’eccezionalità e mai la consuetudine”. Così i tre attori narratori e i sei danzatori, trasformisti e lunatici, viaggiano idealmente nello spazio e nel tempo, in un peregrinare tra astri, mondi, città e pensieri mutevoli in cui il gioco, l’immaginazione, la fantasia e la leggerezza dello stile non è mai priva di una certa pensosità». “La prosa di Italo Calvino è una delle più limpide ed evocative della sua generazione, le sue pagine sono un terreno fertile per cercare, anche in palcoscenico, un linguaggio e uno stile che si interroghi profondamente sui meccanismi del narrare, sia etici che artistici, sia civili che poetici. “Tintarella di luna” spinge su un doppio pedale, mostrando sia la parte nobilmente comica che quella epica e cosmica di Italo Calvino”.
Ottima la rilevante performance dei danzatori: Giuseppe Insalaco, Francesca Zaccaria, Angelica Mattiazzi, Valentina Squarzoni, Luca Alberti, Diletta Brancatelli. Senza dimenticare le doti canore di Rosanna Naddeo. Tutti importantissimi per lo svolgimento della narrazione. Impeccabili Andrea Nicolini nel ruolo di Italo Calvino e Cristiano Dessì nella parte del fantasioso Qfwfq. Entrambi eccellenti nei loro ruoli. Uno spettacolo divertente e ben diretto da Giorgio Gallione che con la sua dinamica regia ha creato una rappresentazione divertente e di sicuro effetto.
Giuliano Angeletti